Pd Crotone, Scopelliti inizia il tour elettorale dal titolo: scherzi a parte!
"Nel diluvio di parole che il Presidente Scopelliti (o ex Presidente, o quasi ex Presidente) ha voluto sciorinare ai calabresi, è complicato capire qualcosa alla luce dell’ondivago senso dell’istituzione che mostra e che è venuto a regalare nel corso di una visita di cortesia alla città di Crotone.- Lo si legge in una nota diffusa dalla Segretaria cittadina del PD di Crotone -
Invece di scusarsi con i crotonesi in particolare, e con i calabresi tutti per le macerie che ha lasciato sul territorio, il buon Scopelliti propina senza alcun ritegno un poco dignitoso tour pre-elettorale. Afferma di avvertire il senso dell’istituzione dimettendosi -sulla carta almeno cinque volte nel corso delle ultime settimane- e tuttavia invece di un buon ritiro in cui meditare sui “regali” prima fatti alla città di Reggio Calabria come Sindaco e poi alla Calabria come Presidente della giunta regionale, cerca la strada della candidatura al parlamento europeo come ancora di salvezza per sfuggire alle sue responsabilità.
La domanda che ci poniamo - si legge ancora - è cosa sia venuto a raccontare il Presidente Scopelliti ad una platea, formata da figure istituzionali del centro destra che davano l’impressione di avere lo stato d’animo dei passeggeri del Titanic l’ultima notte prima dell’affondamento un’euforia di facciata prima della fine? Ha detto che nessuno ha mai fatto per Crotone quello che ha fatto lui.
Verrebbe da dire ironicamente: “E meno male!”, perché se i risultati della sua opera politico amministrativa, che sono sotto gli occhi di tutti, sono questi c’è poco da stare allegri. Ha sostenuto di aver portato milioni di euro in città, citando l’antica Kroton ma dimenticando palesemente non solo che i fondi non li ha messi la Regione ma che la stessa per strada ha perso ben 35 dei 100 milioni previsti dal progetto probabilmente per sanare qualche guaio finanziario prodotto dalla sua stessa amministrazione in altri settori. Ha parlato di royalties, e in questo caso possiamo dirlo senza ombra di dubbio siamo nel pieno paradosso.
A parte che le royalties provengono direttamente al territorio dallo Stato, ma è incredibile che il Presidente – o ex- si vanti di averle “concesse” alla città, sapendo che invece le ha trattenute per anni nelle casse regionali per salvaguardare il “suo” patto di stabilità negandole di fatto a questa provincia, che ne aveva diritto. Sulla sanità ci ha ricordato quei funamboli alle prese con il filo sospeso sul burrone.
Ha parlato di sanità, ma cosa sia oggi l’ospedale di Crotone fatichiamo a descriverlo. Basterebbe ricordare al Presidente la battaglia di civiltà e di diritto alla salute che stanno sostenendo gli ammalati che si rivolgono al reparto di nefrologia, che nei fatti è chiuso e apre solo a parole. Non meno esaltante il capitolo sulle infrastrutture che è di quelli che farebbe impallidire i migliori sceneggiatori di commedia all’italiana. Sono anni che la regione annuncia voli da e per l’aeroporto, senza che un solo aereo accenda i motori sulla pista del Sant’Anna. E per amor di patria non aggiungiamo altro a quello che in quattro anni di governo di centro destra è stato un vero e proprio tsunami anche dal punto di vista sociale – è noto a tutti la gravità di quello che sta avvenendo per i percettori di ammortizzatori sociali - per Crotone e la Calabria.
Caro Presidente la grande Mina ha fatto scuola: “parole, parole, parole…”. Ora però basta! Non è più tempo di continuare a prendere in giro i calabresi, popolo ormai maturo per saper giudicare anche nella prossima competizione europea il grado di coerenza della sua azione politica.
Un ultima osservazione: lei ha detto di aver lasciato in mani sicure il timone della giunta regionale. Auspicando che la maggioranza che l’ha sostenuta non resti molto più a lungo attaccata alla poltrona come sta dimostrando, a danno dei calabresi, ce lo permetta, riteniamo che quelle mani da lei citate non siano poi del tutto sicure. Al di là delle legittime considerazioni sugli interessi di parte di chi è chiamato a sostituirla (!?) riteniamo che le uniche mani sicure a cui avrebbe dovuto affidare la Regione sono quelle dei cittadini calabresi che avrebbero saputo restituire con il loro voto una nuova dimensione alla Calabria."
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