Raffaele Gentile confermato segretario generale della Uil-Fpl della Calabria
Raffaele Gentile è stato confermato alla carica di segretario generale della UIL-FPL della Calabria. E’ questo l’esito del congresso regionale unificato, che si è tenuto ieri a Vibo Valentia, nel quale è stato eletto alla carica di segretario generale aggiunto Francesco Caparello, nonché è stata votata all’unanimità una qualificata segreteria regionale composta da: Maria Patti, Susanna De Marco, Nicola Simone, Franco Criaco, Domenico Pafumi, Franco Ierardi.
Ai lavori congressuali hanno partecipato il Segretario Generale nazionale, Giovanni Torluccio, il Segretario responsabile del Dipartimento Organizzazione, Michelangelo Librandi, che ha presieduto anche l’intera sessione congressuale, e la Responsabile del Settore Contrattazione, Maria Vittoria Gobbo.
Nella sua articolata relazione, Gentile ha descritto uno scenario “realmente drammatico della Calabria, in cui i Comuni calabresi sono in serie difficoltà, tra dissesti conclamati ed infiltrazioni della malavita; i dipendenti delle comunità montane non ricevono lo stipendio da oltre dieci mesi, e la sanità è costretta a sottostare alle condizioni del cosiddetto Tavolo Massicci che ha imposto l’ennesimo blocco alla deroga del turnover per l’assunzione di circa 400 medici ed infermieri, nel mentre la Corte Costituzionale ha bocciato la legge regionale per la stabilizzazione del precariato storico. Le condizioni in cui versano i dipendenti dell’Ente Regione, e delle Province che sono come coloro stan sospesi. Non dimenticando, infine, la disoccupazione che si trova ai massimi storici con un precariato vecchio e nuovo sempre più pesante”.
Giovanni Torluccio, segretario generale nazionale della UIL-FPL, nelle sue conclusioni congressuali, ha spaziato sulle problematiche che interessano il comparto delle autonomie locali e della sanità in Italia, rilevando le criticità provocate in questi anni dal “cortocircuito generato dal blocco della contrattazione, dalle norme sbagliate del d.lgs. 150/09, da interpretazioni unilaterali dell'Aran e dalle ispezioni del Mef”.