Papa: Galantino, non basta parlarne bene se non diamo notizie
"Andrebbe superato il tabu' dei media Cei che non danno le notizie che riguardano la Chiesa, e anzi vanno solo di rimessa". Lo auspica il segretario generale dei vescovi italiani, Nunzio Galantino, vescovo di Cassano Ionio, per il quale le testate cattoliche anche negli editoriali "dovrebbero sforzarsi di dare il senso, piuttosto che dire viva il Papa o quanto è bravo il Papa". "Non solo - scandisce il vescovo Galantino parlando ad un incontro con i direttori di Avvenire, TV2000, Rdio In Blu e Servizio Informazione Religiosa - le dovrebbero dare, ma i media Cei dovrebbero piuttosto essere utilizzati proprio a questo scopo, cosi' da arrivare a essere i punti di riferimento per l'informazione religiosa in generale". Il riferimento, nel dibattito seguito, è stato, riferisce il Sir, "all'informazione sull'8 per mille, sugli abusi sessuali da parte del clero, sulla condizione economica di alcune diocesi sull'orlo del dissesto".
Secondo il segretario della Cei, nei media cattolici "piuttosto che solo convegni e celebrazioni, dovrebbero trovare spazio storie ed esperienze piccole e grandi, quella vita quotidiana in cui la Chiesa è sempre presente. Anche il Papa dovrebbe avere un trattamento piu' giornalistico". "Un cambio di rotta - commenta da parte sua il Sir - è stato anche annunciato sul fronte delle notizie scomode".
Sul fronte delle "sinergie orizzontali", ovvero della collaborazione tra i media Cei, monsignor Galantino ritiene che "realisticamente l'unica sinergia oggi possibile, a parte occasionali scambi di servizi piu' legati alle competenze di singoli che a un lavoro sistemico, possa realizzarsi sul web".
Entrando nello specifico il segretario generale precisa: "Lo strumento potrebbe essere un nuovo sito web che, lasciando al Sir la sua vocazione tradizionale, diventi da un lato il collettore in cui far confluire e connettere tra loro i contributi dei diversi media (Avvenire, Tv2000, Radio In Blu e Sir), dall'altro il punto di espansione verso un'informazione globale sfruttando tutto cio' che il circuito dei media cattolici mette in pista".
In totale si tratta di 427 persone fra giornalisti, tecnici e personale amministrativo: è "un complesso di forze - rimarca il vescovo - che ha mediamente pochi eguali... una bocca di fuoco invidiabile, sommata insieme e orientata efficacemente". "Ciò richiede - conclude Galantino - due forme di sinergie: una verticale che si trasformi in un piano editoriale redatto dalla Segreteria della Cei, mediante l'Ufficio nazionale comunicazioni sociali, e una orizzontale che verifichi le condizioni di collaborazione tra i vari media". (AGI)