Regionali, lavori in corso. Il Pd: una poltrona per due e i lupi che perdono il “pelo” …
E mentre Ernesto Magorno attende alla “finestra”, non assumendo per il momento, o almeno così pare, nessuna posizione netta, a Crotone, in seno al Pd e per forza di cose anche al Comune, l'argomento e l'oggetto preferito e del desiderio sembra proprio essere una poltrona da consigliere regionale in vista di una prossima tornata elettorale che vorrebbe il partito di Matteo Renzi favorito per la corsa alla Regione Calabria.
Un improvviso e tremendo appetito “politico”, una tavola con un solo coperto ma con due potenziali “commensali”: il sindaco di Crotone, nonché presidente regionale del Pd, Peppino Vallone e Arturo Crugliano Pantisano, segretario provinciale dei Democratici e presidente del Consiglio comunale. I due, che si “tollerano” amorevolmente, starebbero dando vita ad un conflitto interno e, forse, rischioso. Perché spaccare in due il Pd, evento storicamente neanche tanto raro, avvantaggerebbe evidentemente il M5S o il Centrodestra in caso di elezioni comunali. Ipotesi possibile qualora Vallone venisse eletto lui a consigliere regionale. In tal caso, toccherebbe al vice sindaco Sergio Contarino il compito di traghettare il Comune sino a nuove elezioni. Ma questa è un’ipotesi, è chiaro!
Lo scenario: il sindaco Vallone, forte della sua posizione e peso politico, che sembrerebbe avere dalla sua anche i numeri, va dritto per la sua strada e, presto, potrebbe anche “aggiungere” un pezzo alla sua Giunta: l'assessore all'Ambiente, delega mai assegnata sinora e che vedrebbe nel consigliere Michele Marseglia il papabile numero uno.
E Pantisano? Da buon giocatore di “poker”, prosegue nel suo lavoro di “raccolta” di consensi e risorse umane forte, così sembrerebbe, dell'appoggio del leader Renzi, ma non senza - negli ultimi tempi - qualche oggettiva difficoltà. Così si dice!
Sulla carta, però, son tutti renziani; dunque avrà la meglio, come sempre, chi dalla sua avrà i numeri. “L'importante è continuare a lavorare uniti e tutti insieme” ama affermare il vice sindaco e segretario cittadino del Pd Contarino; bisogna però capire: per chi e, soprattutto, per cosa? Perché i recentissimi esempi o, meglio, batoste di Livorno, Rimini e Potenza insegnano o dovrebbero insegnare qualcosa. A meno che non si insista nel fare come il “lupo che perde il pelo ma non il vizio”.