Cosenza: Polizia Provinciale sequestra mezzi da caccia vietati
Gli agenti del Corpo di Polizia Provinciale di Cosenza, in servizio presso il distaccamento di San Giovanni in Fiore, coordinati dal Comandante, Giuseppe Colaiacovo, hanno eseguito numerosi interventi indirizzati al contrasto del bracconaggio e, più in generale, delle attività illecite in materia di caccia e pesca.
Poche ore fa, durante un servizio di controllo del territorio della Sila, i poliziotti hanno scoperto che in località Caporosa, in agro di Aprigliano, a ridosso dei confini del Parco Nazionale della Sila, era stato sistemato un richiamo elettroacustico digitale di ultima generazione, avente le dimensioni di pochi centimetri, per cui perfettamente occultabile.
Il richiamo stava riproducendo il canto della quaglia, specie migratoria presente negli spazi aperti dell’altopiano silano. Si è provveduto al sequestro penale del congegno elettronico, sono state avviate le indagini per risalire ai proprietari ed identificate alcune persone, al fine di assicurare alla giustizia i responsabili del reato. Delle attività è stata informata la Procura della Repubblica di Cosenza.
In questa stagione, l’utilizzo dei richiami elettroacustici può essere legato sia all’addestramento dei cani che all’esercizio della caccia in periodo di chiusura generale, specie nelle prime ore del mattino.
Gli agenti hanno sanzionato numerose persone proprio per l’addestramento dei cani che, ad oggi, non è consentito al di fuori delle zone ad esso destinate.
Nel territorio della Sila, negli ultimi mesi, la Polizia Provinciale di Cosenza ha intensificato i controlli al fine di prevenire e reprimere i reati in materia ambientale ed ittico-venatoria, denunciando a piede libero diversi bracconieri tra i quali, anche alcuni soggetti che detenevano, senza le dovute licenze, i fucili ad uso caccia.