Lamezia, la Gdf sequestra depuratore

Catanzaro Attualità

La procura di Lamezia Terme ha disposto il sequestro del depuratore dell'area ex Sir, eseguito dalla Guardia di Finanza. Il provvedimento e' stato assunto, secondo quanto si apprende, "nell'ambito di una piu' vasta attivita' di indagine intrapresa dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, sulle cause dell'inquinamento del mare, emerso in modo evidente l'estate trascorsa ed oggetto di numerose denunce da parte di societa' e di persone fisiche e di operatori commerciali con insediamenti lungo il territorio della costa lametina e dei comuni limitrofi, a seguito di accertamento svolti dalla Gruppo Guardia di Finanza di Lamezia, Compagnia Carabinieri di Lamezia e Carabinieri della sezione NOE di Catanzaro ed a seguito di relazione di consulenza tecnica deposita dal collegio di consulenti nominati dal Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme". Nel depuratore di Lamezia Terme, sito aS. Pietro Lametino, confluiscono i liquami di Lamezia Terme, Curinga, Falerna, Gizzeria, Filadelfia. Secondo la procura " sia per una errata progettazione ( progetto non congruo, poiche' ridondante tra quanto previsto e quanto effettivamente necessario), rispetto al servizio fondamentale che doveva essere perseguito dal depuratore, cioe' l'ottenimento di una efficiente depurazione tale da garantire un liquame conforme ai limiti di legge ad un costo minimale per il contribuente, sia per una non adeguata gestione dello stesso, in generale, a causa del gran numero di guasti non riparati o riparati tardivamente e/o di sostituzioni,e disattivazioni di parti di impianto, disservizi vari e fuori uso sulle apparecchiature, i responsabili, allo stato individuati nelle due persone sottoposte ad indagine, permettevano che la portata di liquami addotta dalla fognatura non fosse mai interamente convogliata alla piattaforma depurativa, mediante un utilizzo ridotto delle pompe di sollevamento di testa, generando in tal modo un surplus di portata che finiva necessariamente per scolmare, by-passando l'impianto e scaricando in mare". In relazione a cio' il Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme ha disposto il sequestro preventivo del depuratore. Tuttavia, "poiche' il tipo di sequestro e' in grado di coinvolgere diritti ed interessi di primaria importanza, quale nella specie la sostanziale inagibilita' di tutte le abitazioni dei Comuni interesatti, per circa 120 mila abitanti, e' apparso necessario condizionare il suddetto sequestro, - spiega la Procura in una nota - indicando un termine di 30 giorni dalla data del provvedimento, per la sua esecuzione, cosi' di dar modo agli enti interessati di adottare, immediatamente, le misure necessarie per porre rimedio al gravo danno ambientale in essere".