Processione di Oppido, Saluto al boss? Il Comune: atto rituale, non siamo mafiosi
“Ci sentiamo … indignati e colpiti nel nostro profilo personale e istituzionale. Tali fatti diffusi in modo sommario e approssimativo denigrano in primo luogo la comunità che abbiamo il piacere e l’orgoglio di rappresentare da solo un mese. Sentiamo il dovere di intervenire in modo chiaro e inequivocabile delineando al meglio la verità dei fatti per come l’abbiamo vissuta, in quanto è necessario colmare lacune informative e sanare difformità che le notizie ad oggi hanno riportato”.
Anche il Comune di Oppido Mamertina, nel reggino, reagisce alla polemica innescata dal discusso “saluto” al boss di ‘ndrangheta Peppe Mazzagatti, 82 anni, ai domiciliari per motivi di salute avvenuto durante la processione in onore della Madonna delle Grazie di mercoledì scorso, 2 luglio; e lo fa affidandosi ad un comunicato nel quale, come si legge dalla prime righe, cerca di smorzare i toni e spiegare i fatti.
“A onor del vero – affermano dall’Amministrazione - era presente al Corteo Religioso tutta la Giunta Comunale, il Presidente del Consiglio Comunale, il Comandante della Polizia Municipale e il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Oppido. Giunti all’incrocio tra via U. Foscolo e Corso Aspromonte, nel seguire il Corteo religioso tutti i predetti camminando a piedi svoltavamo a sinistra, circa 30 metri dietro di noi vi erano i presbiteri e ancora dietro la vara di Maria SS. Delle Grazie”. “Mentre tutti procedevamo a passo d’uomo”, spiegano dal Comune, la vara si sarebbe fermata e, come da tradizione, sarebbe stata girata in direzione opposta al senso di marcia del corteo.
È in quel momento che il Comandante della Stazione locale dei Carabinieri, che si trovava alla destra del Sindaco, si è distaccato dal corteo, affermando che quella gestualità sarebbe stata riferibile ad un segno di riverenza verso la casa di Mazzagatti. “Sentiamo dunque con sobrietà di condannare il gesto se - affermano dal Comune - l’obiettivo era rendere omaggio al boss, perché ogni cittadino deve essere riverente alla Madonna e non si debba verificare al contrario che per volontà di poche persone che trasportano in processione l’effige, venga dissacrata l’onnipotenza divina, verso cui nessun uomo può osare gesto di sfida”.
“La Madonna e il culto religioso sono per noi Amministratori e per la popolazione motivo di orgoglio che trova il suo principio più alto nella fede e nell’amore per Dio, non nella ‘ndrangheta” chiosano dall’Amministrazione. “Dal canto nostro – continuano - nell’immediatezza del fatto, nel dubbio abbiamo agito secondo un principio di buon senso e non abbiamo abbandonato il Corteo per non creare disagi a tutta la popolazione oppidese ed ai miglialia di fedeli che giungono numerosi da diversi paesi ed evitare il disordine pubblico”. Dopo circa 10 minuti, a conclusione della processione il sindaco di Oppido, si sarebbe rivolto ad uno dei sacerdoti presenti per chiedere delucidazioni sull’atteggiamento dei portatori della vara e la risposta ricevuta sarebbe stata che la ritualità di ruotare la vara verso il Corso Aspromonte sarebbe una prassi consolidata da oltre trent’anni, perché la Madonna durante il Corteo non attraversava e non attraversa quel tratto di paese.
“Tutto ciò da sempre - concludono dall’Amministrazione - in presenza delle Autorità civili, ecclesiastiche e delle medesime Autorità militari. Pertanto non è dato capire come mai l’episodio di qualche giorno fà ha assunto un significato diverso rispetto ai precedenti, a tal punto di arrivare ad additare le Istituzioni presenti e la popolazione Oppidese accondiscendente alla ‘Ndrangheta”.
MONS. MILITO PROMETTE PROVVEDIMENTI
"Su quanto accaduto il 2 luglio, nel corso della processione della festa della Madonna delle Grazie di Tresilico, e appreso solo in prima mattina di domenica dalla stampa locale, il Vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, Mons. Francesco Milito, accertata la veridicità dei fatti direttamente dalle fonti di riferimento, civili ed ecclesiali, ha espresso in un’ampia e precisa intervista al TG3 della Calabria, immediata e netta la riprovazione dell’inconsulto e temerario gesto di blasfema devozione che va all’opposto di quella dovuta alla Madre di Dio". E' quanto si legge in una nota del Vescovo della diocesi Oppido M. - Palmi, Mons. Francesco Milito sull'accaduto durante la processione della Madonna delle Grazie a Tresilico.
"Chi è riuscito a compierlo - continua la nota - e a ritentarlo, è chiaramente lontano da ogni pur minimo spirito di fede pura, retta ed autentica. Se neanche le parole pronunciate da Papa Francesco appena qualche settimana fa, con una condanna da tutti comprensibile nella sua incisiva chiarezza, sono riuscite a far da freno, è segno che l’indurimento e l’ottundimento di alcune coscienze sono sotto il livello di guardia. La stessa mancanza di giusta reazione, come quella avuta dal Comandante della locale stazione dei Carabinieri e dei suoi due uomini in servizio, sia da parte dei partecipanti alla processione, sia da parte del Clero e di membri vicini alle attività della Chiesa o di più prossimi al fatto, nei giorni successivi, esprime come anche in settori della vita ecclesiale vige ancora un inaccettabile atteggiamento non solo di mancanza di rispetto delle regole canoniche che disciplinano le processioni in Diocesi, ma anche della libertà d'azione e di comportamento profetico che dovrebbe essere stile abituale dell’agire cristiano.
L’episodio in questione risulta ancora più grave se si considera l’opera decisa ed energica che, in Oppido Mamertina, comprendente anche Tresilico, a partire dal 15 agosto 2013 con forti segni emblematici, e dal 16 dicembre 2013, a poche settimane dalla nota operazione anti ’ndrangheta, si è messa in atto per l’educazione delle coscienze nella prospettiva di una radicale conversione, attraverso percorsi di catechesi e di approfondimento, che avranno compimento nella Missione cittadina, diretta dai Padri Minimi di san Francesco di Paola con la presenza delle reliquie del Santo.
A fronte di tale quadro, è bene ricordarlo, si trova dissociata la totalità dei fedeli maturi e liberi. Il Vescovo - continua la nota - completata l’analisi già avviata in più direzioni sul doloroso fatto, ha promesso energici provvedimenti, e ciò sia per la difesa e la protezione del Clero impegnato in prima linea e delle loro Comunità ecclesiali, che hanno il diritto di non essere disturbati da forme così plateali, sia perché abbiano il sopravvento lo splendore del volto santo della Diocesi, le grandi potenzialità e i desideri di rinascita, che si porta dentro dal riuscitissimo e fervoroso Congresso Eucaristico, concluso di recente e considerato come vera forza per contribuire al rinnovamento della Piana".
"Sapere che a più di due settimane dalla scomunica di Papa Francesco ai mafiosi, a Oppido Mamertina la processione si è fermata davanti alla casa del boss, ci offende e ci lascia sbigottiti. Siamo grati alle forze dell'ordine di aver mantenuto l'esempio prendendo le distanze immediatamente e facendo prevalere valori e legalità sull'arroganza della ndrangheta e di chi pensa di doverla avere sempre vinta. Solo in questo modo possiamo dimostrare che lo Stato non teme nessuno e che non si inchina davanti a nessuno". Lo afferma il segretario nazionale di Italia dei valori, Ignazio Messina. "La lotta alla criminalita' organizzata - aggiunge - è anche una lotta che parte dai comportamenti e dal modus vivendi di ciascuno di noi senza assoggettarsi a logiche sbagliate che fanno del male al nostro Paese. Quello che noi di Idv faremo e' continuare a sostenere, con coraggio, la cultura della legalità contro quella mafiosa".
SCOPELLITI, SU PROCESSIONE AVEVO INTERESSATO PREFETTO
14:38 | "Qualche anno addietro, nella qualità di Presidente di Regione, avevo sottoposto al Prefetto dell'epoca della Provincia di Reggio Calabria, Vittorio Piscitelli, la questione legata alla processione di Oppido Mamertina". Lo dichiara l'ex presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, esponente di Ncd. "Indicai allo stesso Prefetto - aggiunge - il rappresentante del territorio che mi aveva segnalato questa criticità. Dopo due anni mi domando se lo Staso è intervenuto ed in che modo. È sconcertante vedere il clamore che ha avuto questa notizia. Ad oggi registro che le mie segnalazioni non hanno prodotto i risultati attesi, anche se bisogna constatare che in altre realtà del territorio calabrese - conclude Scopelliti - fatti analoghi hanno avuto ben altro epilogo". (AGI)
ALFANO, CHIESA HA SBUGIARDATO I RITUALI CRIMINALI
14:45 | "Siamo nella città in cui nel 1993 Papa Giovanni Paolo II pronunciò un celebre anatema e chiunque ricorda quell'anatema sa che la pastorale della chiesa cattolica è stata chiarissima e nettissima perché ha sbugiardato e ridicolizzato i rituali mafiosi criminali che si fondano su santini e immagine sacre per avvalorare tutto ciò che è invece è in spregio alla vita umana". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, parlando con i giornalisti ad Agrigento. (AGI)
GRASSO, "INCHINO" GESTO INAMMISSIBILE
19:13 l "Ho telefonato al maresciallo Marino per ringraziarlo. Grazie ancora, a nome di tutti cittadini onesti. Sono certo che questo gesto inammissibile, questo tristissimo 'omaggio', non rappresenti il popolo calabrese". Lo scrive sulla sua pagina di Facebook il presidente del Senato Pietro Grasso, riferendosi al gesto compiuto ad Oppido Mamertina in occasione di una processione della Madonna, di fronte alla casa di un boss.(AGI)
LANZETTA, MI AUGURO CHE LA COMUNITÀ SAPPIA REAGIRE
19:21 l “Quanto accaduto a Oppido Mamertina è un fatto grave e doloroso, da condannare in particolare alla luce delle parole forti e decise contro la criminalità organizzata pronunciate da Papa Francesco durante la sua recente visita in Calabria. Ora mi auguro che la comunità di Oppido sappia reagire a quanto è successo con il dialogo e il confronto, considerando il dibattito pubblico seguito all'episodio come uno stimolo a ritrovare la strada del bene comune, coinvolgendo le istituzioni, la scuola e le associazioni. Allo stesso tempo voglio ribadire la mia solidarietà alle forze dell'ordine, che ogni giorno combattono sul territorio la lotta quotidiana contro la criminalità e che anche in questa occasione, con il gesto dei Carabinieri, hanno mostrato grande dignità e senso dello Stato”.