Inchiesta “Latrocinium”: in 12 scelgono il rito abbreviato
Hanno scelto tutti il giudizio abbreviato dodici dei tredici indagati coinvolti nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro denominata "Latrocinium", che a febbraio ha visto diverse persone raggiunte da un'ordinanza cautelare come presunti membri di un gruppo criminale impegnato nella commissione di delitti contro il patrimonio (estorsioni, tentate estorsioni, furti, danneggiamenti), detenzione illegale di armi e munizioni, spaccio di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, truffe, nonché ad acquisire in modo diretto o indiretto la gestione e il controllo di attività commerciali e imprenditoriali e di procurare voti in occasione di consultazioni elettorali.
Davanti al giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro la quasi totalità degli accusati ha chiesto il giudizio allo stato degli atti - che in caso di condanna comporta lo sconto di pena di un terzo -, tranne il solo Nicola Stratoti, per il quale proseguirà il normale iter davanti al gup che stabilirà se rinviarlo a giudizio o meno.
I riti alternativi saranno celebrati secondo un calendario che prevede udienza il 3 e 27 ottobre, e in seguito il 24 novembre. L'operazione "Latrocinuim" è scattata alle prime luci dell'amba dell'11 febbraio scorso (GUARDA IL VIDEO), per l'esecuzione nei comuni di Soverato e Montepaone di otto provvedimenti cautelari (sei in carcere, uno agli arresti domiciliari e uno all'obbligo di dimora) emessi dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura sulla scorta degli elementi raccolti dai carabinieri della Compagnia di Soverato impegnati nelle indagini.
Altre persone risultavano coinvolte, ma solo denunciate. Il gruppo criminale nascente, secondo quanto reso noto all'epoca del blitz, avrebbe tentato di inserirsi nel vuoto lasciato dai clan della zona dopo le diverse operazioni antimafia susseguitesi nel tempo e le conseguenze della faida tra le cosche che ha provocato diversi morti. (AGI)