Sibaritide, prosegue la protesta dei cittadini contro le trivellazioni
Continua la protesta dei cittadini dell’intera fascia jonica cosentina, da Trebisacce a Cariati, per dire no alle trivellazioni in mare. Contrari, dopo il via libera del Governo centrale, la Regione Calabria, la Provincia di Cosenza, i comuni interessati, gli abitanti dell’intero territorio e, soprattutto, Legambiente.
La presenza di diverse compagnie petrolifere in zona, interessate all’estrazioni di petrolio dai bassifondi marini del mare Jonio, comporterebbe numerose complicazioni dal punto di vista ambientale e, allo stesso tempo, danneggerebbe, ulteriormente, la fauna ittica con conseguenze gravi per quanto riguarda il comparto della pesca. Un problema serio che deve far riflettere il Governo centrale, affinché possa revocare tale decisione per non compromettere il turismo nella fascia jonica cosentina già penalizzata dalle vie di comunicazioni e non solo. Salviamo il Territorio. Questo, dunque, lo slogan del Comitato NO Triv della Sibaritide. Le trivellazioni, al giudizio di molti esperti in materia, rappresentano una minaccia per il territorio. Un pericolo di proporzioni notevoli per l'ambiente e per l'economia dell’intera Piana di Sibari che rischia di passare inosservato agli occhi delle popolazioni (che come sempre ne subiranno solo le infauste conseguenze). Da qui a poco, poi, partirà una proficua e capillare campagna di sensibilizzazione per informare adeguatamente i cittadini sulle gravi conseguenze riguardanti le trivellazioni in mare.
Tra queste vi è il rischio sismico in un’area già di per sé drammaticamente interessata dal rischio di terremoti come indicato dalla Commissione ICHESE (International Commission on Hydrocarbon Exploration and Seismicity in the Emilia Region) nel corso dello studio sul sisma verificatosi in Emilia Romagna. Una vicenda, quella delle trivellazioni nel mare jonio, che tiene con il fiato sospeso, da diverso tempo, le popolazioni dell’intera fascia jonica cosentina. Questi, in modo particolare, chiedono al Governo centrale di non essere abbandonati ed isolati dal resto dell’Italia. Negli ultimi tempi, purtroppo, si è dovuto assistere, impotenti, a decisioni drastiche: dalla chiusura dello storico tribunale di Rossano alla soppressione dei treni sulla tratta jonica, dai tagli nella sanità pubblica alla riduzione dei posti letti negli ospedali della zona, in cui sono aumentati i disagi ed i disservizi per gli utenti. La gente è stanca di assistere a tutto questo e chiede, a gran voce, più rispetto dall’intera classe politica italiana.