‘Ndrangheta: revocata scorta a testimone, “scaricato dallo Stato”
"Da oggi, se mi dovesse succedere qualcosa, l'unico responsabile sarà lo Stato". È quanto dichiarato stamane da Nello Ruello, testimone di giustizia e storico fotografo di Vibo Valentia, nel corso di una conferenza stampa convocata nella sede provinciale della Cna per denunciare il silenzio sulla revoca della tutela disposta il 28 giugno scorso dal Ministero dell'Interno.
"Non avendo ricevuto ad oggi alcuna comunicazione riguardo alla continuazione delle tutela verso la mia persona, ritengo - ha affermato Ruello - che lo Stato mi abbia definitivamente scaricato consegnandomi a facili ritorsioni criminali".
"Né il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, né il prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno - ha spiegato Ruello - , si sono infatti degnati di ascoltarmi, dopo che il mio legale, l'avvocato Giovanna Fronte, ha inviato la richiesta in Prefettura. Nel Vibonese, visto il mio trattamento, non ci sarà più nessuno che denuncerà e la 'ndrangheta ne uscirà vittoriosa.
Continuerò ad andare avanti con tutte le mie forze sino a quando non mi verranno riconosciuti i miei diritti". Dal canto suo, l'avvocato Fronte nel denunciare "il silenzio totale da parte della Prefettura di Vibo", ha già pronto un ricorso al Tar del Lazio per il ripristino della scorta a Ruello, sotto protezione per 8 anni per aver fatto condannare in via definitiva per usura ed estorsione esponenti di primo piano del clan Lo Bianco-Barba di Vibo Valentia. (AGI)