Concluso il primo gay pride della regione Calabria, segnato punto storico per i diritti degli omosessuali

Reggio Calabria Attualità
Foto: alma radio

“E’ con immensa emozione che divulghiamo questo comunicato di chiusura del Calabria Pride, il primo gay pride della regione Calabria. Un fiume di persone, circa cinquemila, che abbiamo visto invadere le strade di Reggio Calabria e l’Arena dello Stretto dai nostri occhi annebbiati di commozione.” È quanto afferma in una nota del Comitato Calabria Pride 2014.

“Il primo pride della storia italiana dichiaratamente antimafia, totalmente autofinanziato grazie alla generosità delle persone comuni che hanno compreso il lavoro del Coordinamento Pride e hanno voluto premiare il nostro coraggio e il nostro impegno nel realizzare un evento che segnerà la storia di questa terra.

E noi vogliamo ringraziare ancora tutti loro, ringraziamo il coraggio di tenere alte le teste e le bandiere arcobaleno, il coraggio di unirsi al corteo e non nascondersi più, infrangendo il velo di omertà che ci ha ammantati per troppo tempo.

Siamo ancora increduli, -prosegue la nota - ci guardiamo felici e l’entusiasmo è già pronto per fare da motore a nuovi progetti. Perché abbiamo concepito questo primo gay pride non come una manifestazione isolata ma come un nuovo inizio, una promessa a tutta la Calabria di portare avanti la battaglia per i diritti degli omosessuali e dei transessuali ma anche, come abbiamo dimostrato, rimanendo attenti a tutti quelli che vengono giornalmente negati.

Il nostro stupore è ancora più grande vedendo le strade piene di giovani, che rilasciano interviste alle televisioni rivendicando il diritto all’amore, che sono stanchi di una terra che nasconde e reprime. - Continua- E’ per questo che non abbiamo sentito la mancanza delle istituzioni, che hanno concesso i loro patrocini morali ma non hanno camminato con i cinquemila cittadini che erano con noi.

Il Calabria Pride non finisce qui.- Conclude la nota- Renderemo presto noti i bilanci economici di questa manifestazione perché vogliamo essere trasparenti con tutti coloro che ci hanno aiutato e vorranno ancora aiutarci.

Abbiamo segnato un punto storico per la civiltà e la battaglia per l’uguaglianza, ci impegneremo affinché questo patrimonio non venga dissipato.”