Lavoro, chi si lagna e chi aguzza l’ingegno: e a Crotone nasce la cooperativa dei disoccupati calabresi
In tempi di crisi ma soprattutto di mancanza di lavoro c’è chi, invece di lagnarsi, aguzza l’ingegno e con ottimismo (presumiamo!) si rimbocca le maniche e cerca di darsi da fare. Capita così che, passeggiando per la città di Crotone, in una calda e monotona serata d’agosto, ci si imbatta in un manifestino ciclostilato, come quello riprodotto nella foto, che promuove un’attività dal nome più che eloquente: “Cooperativa Disoccupati della Regione Calabria”.
A primo acchito può sembrare uno scherzo di qualche bontempone ma l’azienda esiste per davvero e si propone per eseguire diversi lavoretti di necessità quotidiana: dal giardinaggio alle pulizie, dall’imbianchino al tubista e altro ancora, ma anche e soprattutto per fornire “servizi” di assistenza a persone che vivono in stato di difficoltà: “che necessitino di un aiuto in casa, di qualcuno che vada per loro a pagare le bollette o anche solo che gli faccia compagnia per una breve passeggiata”, ci spiega Franco Pupa, presidente della Coop Disoccupati.
La cooperativa è stata costituita da poco e per far ciò è stato necessario, tra atto notarile e adempimenti burocratici, metter mano ai propri risparmi: per “sperare in una opportunità di lavoro”, spiega ancora Pupa. “Siamo 15 soci e tra noi vi sono giovanissimi come persone più mature ma tutti con una loro particolare esperienza nei diversi settori di competenza e in grado di far fronte a qualsiasi richiesta. Ci siamo messi insieme con il desiderio di poter garantirci, un giorno, un futuro e dunque un salario” sottolinea sempre il presidente.
A questo punto, più di qualcuno potrà pensare ad un annuncio commerciale dalle nostre colonne ma così non è: abbiamo semplicemente pensato che un gruppo di disoccupati della nostra regione che ha scelto la via della legalità per costruirsi, da solo, un’opportunità, meriti il nostro apprezzamento. E anche il vostro. Per questo abbiamo deciso di pubblicarlo, nella speranza che in tanti possano dare una mano a questo progetto e che qualcuno ne prenda anche spunto per convincersi - qualora ce ne fosse ancora bisogno - che attendere il fantomatico posto fisso o la prebenda politica di turno, è una vana chimera che spegne le speranze. Ma soprattutto i cervelli.