Gran Premio Manente: pubblicati videoclip, grande fermento per i premi!

Crotone Tempo Libero
Alessandro Rende

La Marascocomunicazione aveva annunciato i finalisti, e da oggi dopo un caldo lavoro sotto il bel sole calabrese si raccolgono i frutti profumati e ritmati dei videoclip. Sulla pagina youtube dedicata al Gran Premio Manente è possibile fruire delle opere realizzate dai talentuosi registi e dai validi gruppi etnici calabresi, 5 quest’anno con una chicca da Barcellona!

Ecco gruppi e registi e i loro progetti artistici:

Fulvio Cama – “Lampedusa” regia Luciano Pensabene

Testo e Musica di Fulvio Cama

Fulvio Cama: voce, chitarra, bouzouky

Luciano Pensabene: Regia, montaggio

Domenico Lofaro: Fotografia

Valentine Ficara: Mixaggio audio

Il 3 ottobre 2013 un barcone stracolmo di migranti si ferma a qualche miglio dalla costa di Lampedusa. Nessuno va a soccorrerlo perché la legge di allora lo vieta.

I migranti, disperati ed allo stremo delle forze, danno fuoco ad alcune coperte per chiedere aiuto, ma le fiamme in pochi attimi creano il disastro: 360 persone muoiono, tra cui moltissime donne e bambini.

Nei miei occhi rimane indelebile lo sguardo indescrivibile del sommozzatore dei VV.FF. che, nel recuperare i corpi, torna in superficie raccontando, con il fiato spezzato, di aver visto il corpo di una ragazza che mentre annegava, aveva partorito il suo bambino il quale era rimasto legato a lei dal cordone ombelicale. Nasce così il brano Lampedusa.

È una storia che riflette uno dei drammi della nostra terra: l’emigrazione.

Per non dimenticare che anche la nostra gente ha attraversato gli oceani in condizioni altrettanto disumane, mesi di navigazione, stivata nei bassifondi di navi a vapore, verso futuri incogniti.

“Lampedusa” nasce per dire a coloro che rifiutano questa gente disperata, che noi gente del Sud li accoglieremo sempre e comunque perché: “Iddhi i me frati e vui…. Non siti nenti!”

Il brano è un racconto più che una canzone, un dramma da “cuntastorie”, dove si è scelto un supporto musicale minimo, chitarra e bouzouky per dare risalto al testo, mantenendo un po’ lo spirito di Checco Manente.

È una storia attualissima, ma al tempo stesso antica, è un voler manifestare che la nostra musica popolare è viva e non è solo la tarantella.

Il progetto Fabulanova, con lo spettacolo “Mediterronia” (di cui il brano “Lampedusa” è un estratto), vuole dimostrare che la forza della nostra terra sta proprio nell’arte e nella cultura.

Vogliamo rappresentare un’arte plurimillenaria che riesce ad innovarsi, contaminarsi, proporre nuove produzioni di musica popolare contemporanea inedita, che diventa world-music, scostandosi dalla necessità di attingere dalla “ricerca del ricercato” che genera sempre “vecchie cover” riciclate all’infinito.

Il nostro viaggio, iniziato ormai più di 20 anni fa… continua ed il Gran Premio Manente è una tappa molto importante per noi e per tutta la nostra terra!

La tematica del brano ci ha indirizzato verso una ricerca del realismo più che della creazione di un vero e proprio videoclip. La drammaticità delle immagini che abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi (anche se abbiamo cercato di non esagerare selezionando quelle meno crude), dipingono in maniera molto chiara, quello che il brano vuole esprimere. Il testo, molto poetico e descrittivo, aiuta tantissimo lo scorrere delle immagini che abbiamo voluto rendere “leggere” anche nella loro tragicità.

Cerseyo – “A Litturina” regia Gerardo Mandiello

"A Littorina" descrive la storia di un comprensorio, una piccola parte dell'entroterra catanzarese, Chiaravalle Centrale e dintorni che, diversi anni addietro rappresentava il punto di riferimento non solo per gli scambi commerciali e culturali, ma anche e soprattutto per la consolidazione di quelli che erano i veri valori della vita, valori che oggi giorno sembrano quasi essersi dissolti con l'era della globalizzazione selvaggia.

Il brano presentato parla di un piccolo trenino, per l'appunto la "Littorina" che, nella metà del secolo appena passato, collegava Chiaravalle Centrale con i diversi paesini del comprensorio, permettendo così il baratto di merci tra persone che, non avendo disponibilità economiche, vista anche la situazione del dopoguerra, scambiavano prodotti tipici montani con quelli che erano i prodotti offerti dalle zone marine...

Ovviamente "A Littorina" non si limita a descrivere il semplice baratto, ma punta a descrivere quello che forse un po tutti noi vorremmo che accadesse oggi: il ritorno di quei sentimenti puri e sinceri che facevano stare bene le persone anche quando non c'era nulla, che portavano ad un sorriso anche quando non c'era da sorridere, che davano gioia anche quando la fame regnava sovrana... Tutto questo coincide perfettamente con quello che è il progetto "Cerseyo": il ritorno dei Valori, dei sentimenti sinceri, dell'amicizia, della condivisione delle piccole cose, che portano ad una grande ricompensa... sempre e comunque...

Il video che descrive "A Littornia", ideato e curato nei minimi dettagli dal regista Gerardo Mandiello, illustra perfettamente quello che è l'obiettivo del brano: riportare alla luce "chidi valori chi ora su rari" che "tandu viaggiavanu supra e binari" ... In questi anni, troppo spesso abbiamo assistito e accettato inerti il cambiamento, generato e giustificato inappropriatamente dalla parola "progresso", non pensando a cosa poteva rappresentare non solo a livello culturale, ma anche e soprattutto a livello storico e sociale, una realtà così importante come la littorina per il comprensorio chiaravallese.

"Ida viaggiava e senza penzeri... ni manca ojia votanduni arredi cu prima on pensa cchiù tardu suspira.. e ojia on c'è cchiù a littorina..."

Nd'arranciamu – “Lu Ventu Allegru” Regia Isabella Mari

Non sempre siamo in grado di trasmettere con la nostra voce le parole giuste per le persone importanti.

"Lu ventu allegru" è la storia di un viaggio.

Un viaggio sospeso tra sogno e realtà in cui amore, parole e musica si fondono in un connubio onirico, raccontata in un video intimo e caldo.

Mediante il vento, le parole attraversano i tragitti più lontani -indipendentemente dallo spazio e dal tempo- ma al contempo sono in grado di arrivare ai cuori delle persone amate e quelle che non ci sono più.

Il protagonista del brano affida dunque le sue mute parole al vento, affinché esse possano raggiungere la persona amata ed alleviare i dolori causati dalla sua assenza.

Il vento è incaricato di cercare dunque colei la quale custodirà gelosamente ogni sillaba del suo amore.

Il videoclip è dedicato a quello che per primo questi versi li ha scritti e cantati, e che ora ascolta le parole del suo vento da un altro cielo.

Amakorà – “'U Paisi” regia Antonio Riggio

La malinconia si addensa scorgendo le case incompiute dei paesi, i giovani, cresciuti con pane e amore, si dividono dalle famiglie per un futuro non chiaro altrove. Ma i paesi riconquistano i cuori perduti con la loro semplice quotidianità.

Gli innumerevoli sacrifici compiuti per dare un futuro ai propri figli diventano vani quando i più giovani, cresciuti con pane e tanto amore, cercano speranza in paesi lontani.

A far sollevare la nostalgia per la vita di paese sono le figure come quella di una nonna che con la sua saggia tenerezza trasmette amore per la propria terra o il ricordo di un vecchio gioco con gli amici d’infanzia.

Nei gelidi inverni dei paesi in via di spopolamento è la famiglia a riscaldare i cuori di chi resta. Ma chi ha vissuto nei piccoli paesi, chi parte, chi resta, chi torna può sempre rincuorarsi guardando il sole che sfiora i tetti di tutte le case di questa enorme famiglia.

Per realizzare un progetto "sull'abbandono dei paesi", purtroppo sempre attuale, abbiamo varcato i confini del tempo attraverso gli occhi di un bambino.

Oggi come ieri il distacco dalla famiglia, dal piccolo e meraviglioso contesto paesano, sembra un passaggio obbligato per giungere ad un futuro migliore.

Il bambino protagonista, obbligato a partire, cerca di trovare nelle vie del paese tutti quei ricordi da portare con sé. I giochi con gli amici d'infanzia, le sagge parole della nonna...fino a trovare l'unica speranza di restare nei giovani che suonano e cantano " l' amore per la propria terra".

Piero Pesce – “Hagg Vist” regia Sonsoles Galindo (Calabria, 2001 / Barcellona, 201)

Milano-Roma-Napoli. Marzo 2001. Scesi dal treno a Soverato dopo aver girato l'Italia in treno. In questo lungo viaggio attraverso l'Italia da nord a sud, tuttavia, i miei ricordi più belli sono ancorati alla terra calabrese. Il profumo dei pompelmi, la terra fresca sotto i miei piedi al mattino, le persone che ho incrociato percorrendo le belle strade secondarie con una vecchia Panda azzurra, il mare Ionio, nelle cui acque ho fatto il bagno per la prima volta. Da quella notte nella stazione ferroviaria di Soverato, mi sono innamorata per sempre di una terra, la Calabria, alla quale da allora ho bramato di tornare.

Un anno fa -più di dieci anni dopo quel viaggio- e nella piazza dove abito a Barcellona, ho rivissuto quella brama. Stavo aspettando un amico che era in ritardo, seduta sui gradini della chiesa di Sant Just, proprio sotto casa mia. All'improvviso mi bloccai. Piero Pesce e Stefano Pompilio suonavano “Lu rusciu de lu mare”. Non li avevo mai sentiti suonare prima, non avevo mai ascoltato quella canzone, non ero nemmeno sicura di sapere in quale lingua cantassero.

Ma da quel giorno sono rimasta affascinata dalla musica di Piero Pesce e Le Questioni Meridionali. Da allora sono nate naturalmente una collaborazione e un'amicizia che oggi ci fanno di nuovo attraversare un Mediterraneo che invece di separarci, ci lega, per presentare congiuntamente sulla loro terra natia, un campione audiovisivo della loro musica, registrato in parte sulla piazza dove, attraverso la loro musica, ho rivissuto la brama della Calabria.

Piero Pesce risiede a Barcellona e li canta la sua Calabria...

Anche quest'anno, ci dice Giuseppe Marasco ideatore dell’evento, possiamo dire che il premio Manente c'è e sforna novità e lancia sfide.

Il videoclip più visualizzato vincerà il premio social ma ovviamente potete esprimere anche una vostra opinione intanto grazie a tutti i gruppi e ai registi per l'impegno avuto anche in tempi strettissimi.

E la Marascocomunicazione è in fase di programmazione per premiare i talenti calabresi che danno lustro alla nostra bella Calabria. Al più presto sveleremo i nomi. E ci saranno anche ospiti prestigiosi!