San Floro: svolto il convegno “tra crisi socio-economica e deriva culturale”
Nonostante si sia svolta in prossimità della festività di Ferragosto, ha registrato un discreto numero di presenze tra il pubblico, il convegno dal titolo "Cooperativa Nido di Seta tra crisi socio-economica e deriva culturale. Nuovi modelli di resistenza al Sud", svolto nella Sala consiliare del Comune di San Floro nel pomeriggio del 14 agosto.
Organizzato dalla Cooperativa agricola “Nido di seta”, l’incontro è stato una ghiotta occasione di confronto sul tema delle nuove prospettive di lavoro in Calabria, in un periodo dominato da una forte crisi che rende sempre più evanescente il futuro dei giovani e non solo. La proposta lanciata da “Nido di seta” è quella del ritorno alla terra e alle tradizioni, passando per la tutela e la valorizzazione delle risorse e delle potenzialità del territorio.
Come hanno affermato Domenico Vivino, Miriam Pugliese e Giovanna Bagnato, «”Nido di seta” vuole farsi promotrice di una nuova sfida, basata sul lavoro, su nuovi modelli di sviluppo locale, sulla terra e sulla cultura, che sono le parole chiave di un progetto concreto e non degli slogan. Un percorso nuovo basato principalmente sulla gelsi bachicoltura – proseguono i ragazzi - che poggia le basi sulla consapevolezza della necessità di nuovi paradigmi da cui ripartire, in una società dominata dai centri commerciali, dalle nuove tecnologie e dal consumo di massa, improntato su modelli imitativi».
Gli interventi dei relatori sono stati mirati ad approfondire, da vari punti di vista, il lavoro della Cooperativa. L’ingegnere Antonio Pilò, con la sua relazione tecnica sulla “Sostenibilità di un’azienda artigianale di produzione serica”, che includeva tutta una serie di dati tecnici specifici, ha chiarito come che il progetto “Nido di seta” sia sostenibile e perfettamente realizzabile in tutti i suoi dettagli, a patto che vengano sciolti gli intoppi burocratici che potrebbero ostacolarne il cammino.
La dottoressa Rosetta Alberto, dirigente del settore Politiche per lo sviluppo locale della Provincia di Catanzaro, nel suo intervento ha parlato del «ritorno all’agricoltura come ultima occasione di sviluppo ordinario per la Calabria», esprimendo il suo plauso alla determinazione e alla tenacia dei ragazzi di “Nido di seta” nel perseguire un obbiettivo basato su una logica che si può identificare con quel «salto culturale necessario ai giovani calabresi per sfuggire alla rete della crisi che li attanaglia». Un percorso, quello di “Nido di seta” «sostenuto a pieno dal Comune di San Floro», come ha sottolineato l’assessore comunale alla Cultura, Barbara Basile.
L’importanza storica della lavorazione della seta a Catanzaro è stata sottolineata dalla dottoressa Angela Rubino, giornalista e autrice del libro “La seta a Catanzaro e Lione. Echi lontani e attività presente”. Alla storia di un’arte che portò i nostri predecessori a varcare i confini d’Italia e ad affermarsi in tutta Europa per la straordinaria qualità dei propri manufatti, si lega il sogno di un riscatto che parte dalla ripresa della filiera dell’attività serica, quello di “Nido di seta”.
I sogni, se perseguiti con determinazione possono avverarsi, ripagando con soddisfazioni le fatiche affrontate. Di questo ha parlato il dottor Carmine Lupìa, portavoce della cooperativa “Valli Cupe”. Un progetto basato sulla valorizzazione di un’area che ricade nel Comune di Sersale, ai piedi dell'altopiano silano. Un contesto naturalistico, storico e culturale ricchissimo, tra i più affascinanti e suggestivi siti naturalistici della Presila catanzarese e dell'intera Calabria, che è stato adeguatamente rivalutato grazie alla tenacia del dottor Lupia e dei suoi colleghi e oggi ospita turisti provenienti da tutto il mondo.
Sempre nell’ottica della valorizzazione dell’arte e delle tradizioni locali, dopo il convegno si è svolta una visita guidata al Museo della seta, dove era fruibile la mostra fotografica collettiva “Dal gelso alla seta, reportage su Cooperativa Nido di Seta”, realizzata dall’associazione video fotografica “L’obiettivo” di Tiriolo. A seguire un viaggio nei sapori e nei suoni della tradizione locale con la Sagra del “morzello” e del vino Cirò e il concerto dei “Farchinoria”: musica di ricerca della tradizione calabrese con Masino Leone.