Sanità, Callipo: “Nella chiusura Fondazione Campanella c’è la disfatta di questa Regione”
Riceviamo e pubblichiamo una dichiarazione di Gianluca Callipo sulla chiusura della Fondazione Campanella:
“Dal primo ottobre la Fondazione Campanella rischia di chiudere i battenti. Il Centro oncologico di Germaneto, considerato unanimemente una struttura di eccellenza e di alta specializzazione per la ricerca e la cura dei tumori, non potrà più accettare ricoveri e si dovranno indirizzare altrove i circa 500 pazienti attualmente in chemioterapia. Non trovo le parole per descrivere questa disfatta della Sanità calabrese e le conseguenze che avrà per tutti noi, per le nostre famiglie, per i nostri amici. Purtroppo nessuno è al sicuro dalle patologie oncologiche, soprattutto in una regione come la Calabria dove inquinamento, malaffare e criminalità hanno abbassato pericolosamente la soglia di rischio. E invece di attrezzarci al meglio, facciamo morire la speranza di cura e guarigione che la Fondazione Campanella assicurava. Le responsabilità del governo di centrodestra sono evidenti, se si pensa che nel 2009, prima di Scopelliti, la Fondazione ancora riceveva un contributo regionale annuo congruo alle spese sostenute, pari a 49 milioni di euro. Oggi, nel 2014, il contributo è arrivato a 10 milioni. Il piano di rientro dal debito della sanità calabrese ha dato poi il colpo di grazia, avviando dal 2012 uno smantellamento progressivo di attività e strutture del Centro. Intanto, la Calabria continua a pagare ogni anno circa 50 milioni di euro per le cure che i calabresi sono costretti a fare in altre regioni d’Italia. Infine anche la beffa: appena qualche giorno fa una legge regionale ha individuato nel Centro di Germaneto la struttura idonea a assumere il ruolo di Centro oncologico di riferimento regionale. Chiacchiere a cui non sono seguiti i fatti, cioè lo stanziamento urgente di almeno 20 milioni di euro per evitarne la chiusura. Ma soprattutto è mancata da parte della Regione una presa di posizione forte anche nei confronti dei Governi nazionali che si sono succeduti, affinché si prendesse coscienza che il piano di rientro non doveva minare in alcun modo la sopravvivenza della Fondazione, che rappresenta anche un grande progetto culturale, visto che coinvolge l'Università Magna Graecia di Catanzaro. Da candidato alle primarie, il mio impegno, se me ne verrà data la possibilità, sarà quello di rimediare a questo incredibile sperpero di competenze e opportunità di cura, evitando con tutti i mezzi che questa straordinaria risorsa per la salute dei calabresi venga buttata alle ortiche come sta accadendo ora”.