Slc Cgil Calabria lancia appello ai parlamentari calabresi: “no a svendita Rai Way!!!”

Calabria Attualità

"Le segreterie nazionali di Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind ConfSal, dopo la protesta organizzata contro le scelte del Governo sul prelievo forzoso di una parte del canone Rai (150 milioni) e la conseguente quanto obbligata, messa in vendita della rete trasmittente del servizio pubblico, hanno inviato a Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dello Sviluppo Economico, Commissione di Vigilanza Rai, Corte dei Conti, CONSOB, Borsa Italiana, AGCOM e AGCM, una lettera in cui denunciano la modalità, a loro avviso illegittima, con cui si sta procedendo alla quotazione in borsa e alla vendita di parte della società Rai Way, società del gruppo Rai che ha la proprietà degli impianti trasmittenti del servizio pubblico radio televisivo. "Lo afferma in una nota la sgreteria generale Slc Cgil Calabria.

"La Slc Cgil Calabria - aggiunge ancora - si appella a tutte le forze parlamentari calabresi per intervenire sul governo per fermare la “svendita” di un pezzo importante della più grande azienda culturale del paese. La messa in vendita di Rai Way porterà una preziosa infrastruttura del Paese ad uscire dal controllo pubblico, e questo desta grande preoccupazione sia sul lato occupazionale del personale in forza a Rai Way sia per l’interesse generale del paese e dei cittadini.

L’annuncio della probabile quotazione in borsa di Raiway dà il via, di fatto, al processo di parziale privatizzazione dell’emittente pubblico televisivo annunciato nei mesi scorsi dal governo. Rispetto a questa impostazione confermiamo e ribadiamo tutta la nostra contrarietà, forti anche della grande adesione allo sciopero dello scorso 11 giugno in cui il popolo dei dipendenti RAI ha bocciato questa impostazione del governo.

Dal punto di vista industriale, poi, vendere Raiway per "fare cassa" si dimostra una scelta miope, destinata a far lievitare in futuro i costi di Rai per pagare l'affitto di ciò che oggi viene posseduto. Il governo continua a far orecchie da mercante, ignorando la protesta di migliaia di lavoratori, e per quanto ci riguarda condividiamo l’impostazione delle segreterie nazionali che innanzi alla miopia del governo ha messo in campo iniziative legali per dichiarare illegittima la procedura avviata e dalla Calabria non faremo mancare il nostro apporto per frenare queste ennesimo scempio di svendita di patrimonio pubblico.

Chiediamo alla deputazione parlamentare calabrese - conclude la segreteria - di intervenire a sostegno di questa nostra vertenza nei confronti del governo per frenare questo processo che potrebbe andare ad impattare anche sui livelli occupazionali della Rai calabrese, auspichiamo contestualmente l’adesione a questa battaglia di civiltà in difesa del servizio pubblico e della più grande azienda culturale del paese."