Regionali: Pippo Callipo, lista civica per salvare la Calabria
"Una lista civica dei calabresi onesti per salvare la Calabria". La proposta è dell'imprenditore Pippo Callipp, già presidente di Confindustria e già candidato alla presidenza della Regione.
"Riscontro che la stampa, nel riferire dell'ultimo sondaggio a cura del Pd, dopo quello farlocco di qualche settimana addietro di Swg - afferma Pippo Callipo in una nota - si sofferma sul mio nome, segnalandolo come tra i più noti. Ringrazio di cuore i cittadini che mi onorano della loro simpatia e la stampa che - nonostante le chiusure del Pd e dei luogotenenti renziani - impediscono che oltre al rinnovamento negato, alla Calabria sia negata anche la verità. In tal caso, la verità su chi i calabresi, interpellati, individuano come la personalità più indicata per consentire alla nostra regione (la più povera) una svolta. D'altra parte, i sondaggi li puoi anche taroccare, ma fino a un certo punto. Perchè, se l'obiettivo è annacquare la forza di un personaggio stimato ma disponi soltanto di personalità con scarso appeal, non c'è manipolazione che tenga. Cosi' sta accadendo che il mio nome, di riffa o di raffa, nei sondaggi fin qui elaborati per la scelta del candidato alla Presidenza della Regione, si impone e fa riflettere. Purtroppo, anche quando questi espedienti vengono denunciati, non si riesce ad intaccare il gioco che esclude chi è pronto - come il sottoscritto - a rompere il patto di potere lobbistico e trasversale, che va avanti da almeno vent'anni e decide le sorti della regione e che, favorendo carriere politiche immeritate ha come solo obiettivo l'utilizzo discrezionale della spesa pubblica".
"Sorprende - evidenzia l'imprenditore - come sia possibile che le Istituzioni nazionali, Presidenza della Repubblica, Parlamento e Governo, pur consapevoli del disastro sociale, politico ed etico in cui versa una regione del Paese dove succede di tutto ed in cui la criminalità organizzata si rafforza anche a causa della sfiducia dei cittadini verso la classe politica regionale, non intendano muovere un dito per impedire che in Calabria tutto resti come sempre. Il sottoscritto, dopo alcuni tentativi volti a rendere possibile il cambiamento assieme a quella politica che a parole si dice favorevole alla rottamazione e che addirittura vorrebbe azzerare un'intera classe dirigente, ha preso atto che, anche questa volta, i big della politica preferiscono voltarsi dall'altra parte.
La Calabria, pur sapendo che è strangolata dalla crisi economica, che ha la peggiore classe dirigente ed è una terra condizionata dalla mafia, non è affare loro! Vogliono che se la sbrighi da sè, pur convinti che a prevalere saranno i soliti noti e le solite consuetudini incentrate sulla disamministrazione del bene pubblico. Se si comportano cosi perchè sono consapevoli di non essere dei veri Statisti e che l'importante è illudere i cittadini con un cambiamento scisso da fatti concreti, oppure perchè preferiscono avere una Calabria sottomessa, non saprei dire. Tuttavia, siccome a pagarne il costo, se lo scenario sarà quello che si prefigura, saremo noi imprenditori, noi cittadini, noi calabresi, e visto che i sondaggi, aldilà del loro uso strumentale, ripropongono l'esigenza del rinnovamento, il sottoscritto sarebbe anche disponibile a lanciare, nella competizione del 23 novembre per la Regione, una Lista civica per salvare la Calabria. Alla condizione che siano i calabresi migliori ad accompagnarmi. I calabresi che a migliaia, se non avranno un'occasione di cambiamento, non andranno a votare. C'è chi mi sussurra che non c'è più tempo e che gli accordi per vincere le elezioni, da parte dei soliti partiti, sono già in cassaforte e che a me converrebbe ritagliarmi uno spazio di gestione nella squadra di chi vince; che insomma la Lista civica sarebbe come Davide contro Golia. Io so quanto sia difficile schierarsi contro apparati organizzati. Nel 2010, con lo slogan "Io resto in Calabria", l'ho già sperimentato. Ma se davvero vogliamo riscattare questa nostra Calabria - conclude Callipo - un tentativo va fatto. Ai giovani, agli onesti, ai calabresi, ai "senzanome" che amano la loro terra, io dico di provarci". (AGI)