Cgil: lunedì presidi presso le sedi Inps e dei partiti di governo
"A seguito del rinvio, da parte del Governo, della seduta della Cabina di Regia che avrebbe dovuto affrontare le questioni aperte in Calabria in relazione a LSU LPU ex art 7 e al bacino dei lavoratori percettori di ammortizzatori in deroga, nello spirito unitario che ha finora caratterizzato la protesta in Calabria, la CGIL annuncia la ripresa già da Lunedì 13 Ottobre della fase di mobilitazione con una serie di presidi presso le sedi INPS e le sedi dei partiti di Governo sull' intero territorio Calabrese.. "Lo dichiara in una nota Segreteria Regionale CGIL Calabria.
"Una riunione - si legge ancora - quella della Cabina di Regia che era stata ottenuta solo grazie alla mobilitazione unitaria di CGIL CISL e UIL che ha visto interessata tutta la Calabria lo scorso 1 ottobre, con blocchi e presidi diffusi.
Alla azione unitaria di protesta non ha corrisposto alcuna attenzione dalla deputazione parlamentare calabrese e si è manifestata un' incomprensibile assenza di azioni concrete della delegazione governativa calabrese, che appaiono palesemente inadeguate rispetto ai problemi drammatici che la Regione sta vivendo.
La decisione,del Governo di non affrontare la problematica del trasferimento dei fondi relativamente agli ammortizzatori in deroga rispetto al saldo delle mensilità residue del 2013 e il mancato finanziamento del 2014 rappresentano, unitamente ai ritardi nella definizione delle procedure di stabilizzazione di LSU e LPU che ancora permangono nonostante la firma del decreto attuativo interministeriale, un atto grave che amplifica le tensioni ed il disagio sociale, denotando un atteggiamento di disattenzione e penalizzazione del Governo rispetto alla Calabria. Quella che vedrà impegnati i lavoratori - conclude la segreteria - percettori di ammortizzatori in deroga ed il bacino del precariato pubblico, sarà l'inizio di una forma crescente di mobilitazione e di lotta dura che vivrà nella manifestazione del 25 ottobre a Roma la fase culminante rispetto all'assenza da parte del governo di politiche serie di sviluppo e di investimenti finora annunciate e mai concretizzate".