Fabio Lucente replica all’espulsione dal Movimento 139
"Mi corre l’obbligo, per il ruolo di Consigliere comunale che ricopro argomentare alcune precisazioni in merito alla vicenda che mi ha coinvolto in prima persona subito all’indomani delle elezioni Provinciali di Crotone." Così Fabio Lucente, consigliere comunale di Crotone del Movimento Agenda 139, risponde - a qualche giorno di distanza - sulla sua espulsione da componente del gruppo consiliare.
"Se da una parte - spiega Lucente - c’è rammarico, mia incredulità e sconcerto che mi porterebbero semplicemente ad ignorare l’accaduto e ad andare avanti per la mia strada, d’altra parte l’accusa che mi viene rivolta è infamante, le modalità con le quali mi viene indirizzata inaccettabile. Del resto una siffatta metodologia qualifica coloro che detta espulsione hanno voluto decretare dal “movimento 139 Calabria attiva”. Un prima considerazione: è veramente singolare il tempismo con il quale si è voluto procedere alla mia espulsione dal gruppo. Il “reato” di cui sono stato accusato parrebbe di capire è quello di lesa maestà. L’addebito che mi viene rivolto è di non aver votato per la presidenza e per il consigliere indicatomi, in occasione dell’elezione tenutasi il 12 di ottobre 2014 – il sottoscritto cioè avrebbe “derogato” dall’indicazione del Gruppo".
"Francamente - aggiunge il consigliere - non saprei dire cosa sia più disdicevole se cioè disattendere una decisione di un gruppo politico nel quale la prima regola dovrebbe essere quella ( e non lo è stata) della democrazia e della libera espressione delle idee, piuttosto che allontanare dal gruppo in questione la persona che nel segreto dell’urna, in piena coscienza e libertà, ha voluto esprimere la sua preferenza senza condizionamenti, rigorosamente in linea con la propria coscienza. D’altra parte si evince dal comunicato che chi ha decretato l’espulsione ha maturato la certezza, di quale sia stato il voto espresso dal sottoscritto sia nei confronti del Presidente che del Consigliere".
"Costoro - si chiede Lucente - hanno forse il dono della chiaroveggenza, o piuttosto, quali criteri i medesimi hanno utilizzato allo scopo di pervenire alla precisa individuazione di quale sia stata l’espressione del mio voto, sul punto invito loro a chiarire la metodologia che li ha portati addirittura a potere scrivere di avere “dimostrato” quale sia stata la mia espressione di voto. A riguardo smentisco ogni mia dichiarazione di conferma del “non voto” al consigliere Corigliano ed al Presidente vallone. Si è inteso “dimostrare” qualcosa senza neppure domandare al diretto interessato. Debbo soprattutto deprecare le modalità con le quali si è voluto procedere nei miei confronti ad un’espulsione che negli intendimenti di chi l’ha ideata e posta in essere è chiaramente mirata ad accusare mortificare e delegittimare il destinatario della medesima, un comportamento che richiama alla mente metodologie antiche, di tempi per fortuna passati, al cui confronto le pur discutibili modalità di espulsione adottate da altri Movimenti, anche nazionali, ed in tempi più recenti, appaiono essere come un capolavoro di chiarezza e democrazia".
"Nel merito, rispetto a quello che è stata sia la mia esperienza consiliare che - aggiunge - quella che mi ha visto attivo nel Movimento 139 non ho problemi ad affermare che la mia posizione è critica sul governo cittadino. Tante sono le risposte non date, le problematiche e le cose da fare e certamente nell’affermare questo scopro l’acqua calda. Per quanto attiene invece alle cosiddette riunioni pre-consiliari, tenutesi tra l’altro in occasione delle rare convocazioni del Consiglio Comunale, le medesime sono state sempre assai poco produttive, mai in esse si è riusciti a sviluppare un confronto sulle reali problematiche della città che sappiamo essere tante e che semmai sono state affrontate nel corso delle riunioni di commissione consiliare, nessuna esclusa. Voglio anzi rammentare che il Gruppo consiliare Movimento 139 votando l’emendamento da me proposto e riguardante la tassa TARI (riduzione costo rifiuti da inizio anno 2015, ) ha garantito un notevole e giustificato sgravio economico agli oramai esausti nostri concittadini. Ugualmente nell’anno precedente si è approvato grazie ad un emendamento sempre formulato dal sottoscritto un’adeguata riformulazione del piano dei lavori pubblici. Tanto si è reso possibile grazie al buon operare delle Commissioni consiliari e della collaborazione che in particolare nella sesta commissione è stata possibile attuare con i gruppi consiliari tutti, indipendentemente dai colori politici".
"Ritornando alla celerità con la quale si è deciso di decretare la mia espulsione, se lo stesso impegno e la stessa celerità fossero stati profusi nel governo della città di cui il movimento 139 è presente - continua il consigliere - molti problemi sarebbero già risolti o sulla via della risoluzione. Se queste sono le mie colpe , mi assumo e rivendico la responsabilità delle mie azioni, prendo atto della decisione che porta alla mia espulsione dal gruppo e l’accetto persino con favore posto che il mio modo di concepire l’impegno politico evidentemente è incompatibile con certi metodi dal sapore antico. Non è mia abitudine subire stupidamente e passivamente gli ordini di scuderia, soprattutto quando di “ordini” si tratta, tutte le decisioni del Gruppo che ho condiviso inizialmente, sono state sempre condivise non per dovere ma per convinzione. Per finire mi pare chiaro che ci troviamo di fronte a una decisione le cui finalità vanno al di là della volontà di decretare l’espulsione di un dissidente da un gruppo politico, mi pare piuttosto che con questa repentina e tanto strombazzata statuizione si pensi a tutt’altro e ad altro, ad esempio a come occupare postazioni all’interno della Provincia guidata dal Sindaco della città avv. Peppino Vallone".
"Per quanto - conclude Lucente - mi riguarda la mia attività continuerà con ancora più determinazione ed impegno. Il prossimo Consiglio Comunale ufficializzerà la mia adesione al Gruppo Misto."