Operazione Point Break. Confermate le condanne, nuovo arresto per i fratelli Pelaggi

Crotone Cronaca

I Carabinieri di Modena insieme ai colleghi di Cosenza, hanno eseguito ieri gli ordini di carcerazione di Davide Pelaggi, 46 anni, rintracciato a Fiorano Modenese e condannato alla pena definitiva di anni 8 di reclusione; Emanuele Pelaggi, 52 anni, arrestato a Crosia (Cosenza) e condannato alla pena definitiva di 5 anni e 4 mesi; e Paolo Pelaggi, 40 anni, raggiunto da un nuovo provvedimento nel carcere di Voghera, dove è detenuto per altre cause e condannato alla pena definitiva di 9 anni e 4 mesi.

La Corte di Cassazione ha decretato infatti definitive le condanne nei confronti dei tre fratelli. La sentenza arriva dopo due anni da quella emessa dalla Corte d'Assise di Modena e ad un anno dalla conferma in Appello a Bologna. I Pelaggi erano accusati, a vario titolo, del reimpiego di denaro della cosca Arena di Isola di Capo Rizzuto, nel crotonese, e di reati fallimentari e tributari, di una tentata estorsione e del danneggiamento della sede dell’Agenzia delle Entrate di Sassuolo dove, il 26 luglio del 2006, venne fatta esplodere una bomba che distrusse la facciata.

LE INDAGINI avrebbero dimostrato che il denaro fu affidato ai tre fratelli dai vertici della cosca crotonese per essere utilizzato nelle attività che gestivano tramite le società Point One Spa ed Elite Trading Srl. Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero gestito un presunto sistema di fatture false che avrebbe garantito compensi pari al 6 o 7% dell’importo fatturato per ogni operazione. Questo meccanismo avrebbe così consentito alle aziende di aumentare il proprio volume d’affari di decine di milioni di euro in pochissimi anni.

Nel giugno del 2010, durante l’operazione “Point Break”, vennero sequestrati beni per 5 milioni di euro (immobili, autovetture, conti correnti in Italia ed in Svizzera e società) che sarebbero stati riconducibili agli imputati e che ora saranno oggetto di confisca. La condanna in secondo grado arriva dopo quella del 3 ottobre scorso che, in un secondo filone dell’indagine relativo alla tentata estorsione ad un imprenditore (che sarebbe appartenente al clan dei casalesi) ha confermato, a carico di Paolo Pelaggi, della moglie Deborah Cuomo e di Fiore Gentile, la sentenza della Corte Suprema di Cassazione del 15 ottobre che, rigettando il ricorso presentato dagli imputati, ha reso esecutive le pene inflitte dalla Corte d’Appello di Bologna.