Why not: archivio informatico, Genchi a giudizio pure a Palermo
Un'altra tegola giudiziaria per il superconsulente informatico Gioacchino Genchi, già condannato assieme al sindaco di Napoli Luigi De Magistris: dopo la sentenza del Tribunale di Roma, che aveva ritenuto il dirigente di polizia e l'ex pm colpevoli di abuso d'ufficio, il Gup di Palermo Maria Pino ha mandato il solo Genchi sotto processo, sempre per abuso e per la detenzione illegale di un mega-archivio di dati informatici e anagrafici riguardanti migliaia di persone, centinaia di migliaia di utenze, tabulati di milioni di conversazioni telefoniche.
A Roma Genchi e De Magistris avevano avuto un anno e tre mesi a testa per avere acquisito tabulati di parlamentari senza l'autorizzazione delle Camere e ora il nuovo rinvio a giudizio per il maxi-archivio informatico, sequestrato nel giugno dell'anno scorso, in qualche modo è collegato alla stessa indagine Why not, condotta dall'allora pm di Catanzaro.
Nei maxi-contenitori informatici che Genchi tiene nel suo studio palermitano, oggi sottoposti ai sigilli, ci sono anche infatti i dati relativi all'indagine di De Magistris. I pm di Palermo Claudia Ferrari e Gaetano Guardì contestano all'esperto il fatto che avesse tenuto quegli atti invece di restituirli alla Procura di Catanzaro. Tanto piu' che l'indagine condotta dall'attuale primo cittadino di Napoli era stata avocata dalla Procura generale di Catanzaro, che aveva contestualmente revocato l'incarico a Genchi. Questi utilizzò quello stesso materiale e altri dati di numerose indagini pure per scrivere un libro, "Il caso Genchi". Un volume in cui il superesperto informatico avrebbe pure divulgato dati personali riguardanti il magistrato calabrese Alberto Cisterna, che ieri si è costituito parte civile contro l'imputato, con l'assistenza dell'avvocato Monica Genovese. Genchi, assistito dagli avvocati Fabio Repici e Massimo Motisi, ha contestato in toto le tesi dell'accusa. (AGI)