Villirillo (Marco Polo): “Tumori, necessaria la radioterapia in città"
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Rosario Villirillo, presidente dell’associazione Marco Polo. Nella lettera Villirillo chiede alla Regione e all’Asp di Crotone di potenziare il reparto di oncologie e di istituire il servizio di radioterapia.
“A seguito della lettera aperta, con la quale, nei giorni scorsi, abbiamo inteso sensibilizzare l’Amministrazione comunale di Crotone sulla mancanza del servizio di trasporto pubblico, in passato garantito dalla Provincia di Crotone, per quei malati oncologici che, per il trattamento terapeutico e gli esami strumentali, sono costretti a recarsi al centro radioterapico e diagnostico del “Pugliese – Ciaccio” di Catanzaro, siamo stati dagli stessi malati autorizzati a rappresentarli per la tutela del diritto alla salute.
In virtù di ciò, ci pregiamo di porre all’attenzione delle SS. VV. un problema che, per quanto noto per le conseguenze che ricadono sulla popolazione, non è stato ancora risolto.
Nel nostro territorio, l’esponenziale insorgenza di tumori e la conseguente incidenza di mortalità sono i chiari indicatori di un ambiente insalubre e pesantemente inquinato e tale fenomeno è confermato dai relativi dati secondo cui nella nostra città i casi di tumori sono il 15% in più rispetto alla media nazionale.
La radioterapia, come è noto, utilizza le radiazioni per curare prevalentemente i tumori. Sovente, la radioterapia non opera da sola ma in comune con altre terapie come la chirurgia, la chemioterapia e l’ormonoterapia. Oggi, il 67 per cento dei tumori sono guaribili e, secondo la letteratura internazionale, il 14 per cento viene guarito dalla sola radioterapia e il 12 per cento dalla radioterapia associata alla chirurgia. Percentuali considerevoli dal punto di vista scientifico, se confrontate con le guarigioni dovute alla sola chemioterapia, ferme al 4 per cento.
Per essere sottoposti ad un ciclo di radioterapia (10 minuti al giorno per quaranta sedute) i pazienti malati, con lunghe liste di attesa, devono fare la spola da e per Catanzaro per oltre due mesi o addirittura, se costretti dagli eventi, devono trasferirsi in altre regioni italiane per iniziare l’ormai tanto famoso “viaggio della speranza”. Secondo alcuni dati statistici, un paziente oncologico del Crotonese ha il 14 per cento di probabilità in meno, rispetto ad un emiliano, di sopravvivere cinque anni dalla diagnosi. Senza parlare delle possibilità occupazionali e professionali per un’equipe multi-professionale costituita da radio-oncologi, tecnici e infermieri di radioterapia se a Crotone fosse attivato il servizio di radioterapia.
Pertanto, chiediamo alle SS. VV. di voler inserire tra le priorità degli interventi da effettuare nel nostro nosocomio sia il potenziamento del reparto di oncologia che l’istituzione del servizio di radioterapia, garantendo, così, agli stessi malati la possibilità di curarsi nel proprio territorio. Le tante difficoltà connesse alla malattia le possono testimoniare soltanto i malati e le loro famiglie, sui quali gravano i costi delle cure.
Il reparto di radioterapia dovrà essere a gestione pubblica e, pertanto, non affidato al privato che persegue la logica del profitto. E proprio l’intrusione invasiva del privato, con la complicità della politica, è causa non solo del progressivo smantellamento della sanità pubblica ma anche di una maggiore incidenza sui costi a carico del servizio sanitario, determinata dalla proliferazione di convenzioni, autorizzazioni ed accreditamenti in favore di strutture private che erogano servizi e prestazioni già garantiti dalle strutture pubbliche delle aziende sanitarie provinciali. Augurandoci che la nostra istanza trovi la giusta e dovuta attenzione da parte delle SS.VV., porgiamo doverosi e distinti saluti".