Ciclista investito a Rossano, Cisl: “Non si può continuare a morire sulla 106”
“Non si può continuare a morire sulla statale 106. Esprimiamo vicinanza ai familiari della vittima coinvolta nell’ennesimo incidente mortale verificatosi ieri sulla SS 106. Che si metta fine a questa successione di tragici incidenti che sono sinonimo di arretratezza economica e sociale. Ci appelliamo al senso di responsabilità e attenzione delle istituzioni locali di questo territorio per frenare definitivamente questa violenza sulle strade che mortifica tutti, per poi impegnarci e lavorare su altri importanti fronti. È inaccettabile che si continui a morire per recarsi al lavoro.”
La sede zonale della Cisl, tramite Michele Sapia, ribadisce come evidenziato pubblicamente in più occasioni e durante l’iniziativa organizzata dalla “Associazione basta vittime sulla SS 106”, che è necessario e improrogabile affrontare con determinazione l’atavico problema della SS 106. "Quando si parla di SS 106 - aaferma Sapia - intendiamo tutto il tratto che attraversa la nostra regione e questo territorio in particolare che dovrebbe essere l’ingresso e il biglietto da visita della Calabria. Basta con l’enunciazioni, si deve intervenire immediatamente affinché si ponga fine definitivamente a questa brutale guerra su strada che produce vittime, feriti e danni economici all’intero territorio e alle popolazioni".
"È necessario, - continua Sapia -, che i candidati al consiglio regionale calabrese di questo territorio e i Partiti politici mettano come priorità assoluta l'ammodernamento della SS 106, non solo oggi che siamo in piena campagna elettorale, ma in particolare successivamente all’esito elettorale. Per la Cisl l'ammodernamento della SS 106 deve essere non solo una priorità per questo pezzo di territorio storicamente abbandonato e mortificato su più fronti, ma una priorità della regione intera, considerato che questa arteria collega la Calabria con il resto del Paese".
Il popolo della Cisl zonale è stizzito, - aggiunge il rappresentante della Cisl -, i primati negativi, esempio per tutti, la classificazione della SS 106 come tra le arterie stradali più pericolose d'Italia, dovranno essere circoscritti per evitare ulteriori drammi, limiti economici, sociali e di mobilità. Pertanto riteniamo indispensabile sin da subito, avviare, come a più riprese sollecitato, un percorso nuovo di concertazione locale e successivamente regionale sul tema della viabilità per contribuire concretamente a quel cambiamento che tarda ad arrivare, affinché la popolazione di questo territorio, possa godere del diritto della mobilità, del lavoro e di nuove opportunità di sviluppo socio-economico.”