Omicidio a Gallina: arrestato zio della convivente della vittima

Reggio Calabria Cronaca

Al termine di un’ininterrotta attività di indagine, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica Calamita, i Carabinieri della Stazione di Gallina ed i colleghi del Norm della Compagnia di Reggio Calabria hanno arrestato, nel tardo pomeriggio di ieri, per il reato di omicidio volontario, Antonio Galimi, pensionato 72enne incensurato, ritenuto responsabile della morte di Romeo Aiello, 53 anni genovese di nascita, operaio con precedenti per reati contro il patrimonio, avvenuta a seguito di una violenta colluttazione che sarebbe scaturita tra i due all’interno dell’abitazione dove la vittima conviveva con la nipote del reo, Daniela Zuccalà, 43enne incensurata.

Nello specifico, dopo aver ascoltato dei testimoni e effettuato rilievi sulla scena del delitto (dai militari della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale), gli investigatori sarebbero riusiciti a ricostruire la dinamica dei fatti, chiarendo che la morte era ricollegabile ad una o più ferite provocate da un oggetto contundente con cui Galimi avrebbe colpito Aiello nel corso della colluttazione, avvenuta anche alla presenza della donna.

Infatti, l’ispezione cadaverica effettuata dal medico legale avrebbe evidenziato la presenza di profonde ferite lacero contuse sul cranio della vittima, verosimilmente compatibili con un posacenere di grosse dimensioni repertato sulla scena del delitto e sul quale sono in corso analisi tecniche più approfondite. Alla base della vicenda, vi sarebbe una morbosa gelosia che Galimi nutriva nei confronti della nipote, anche a seguito della recente convivenza intrapresa da quest’ultima con Aiello.

La salma della vittima è attualmente custodita presso l’obitorio del locale Ospedale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha disposto l’esame autoptico. Il presunto omicida, al termine delle formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Arghillà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria reggina. Lo stesso non ha risposto alle domande rivoltegli dal Pubblico Ministero. Tenuto conto che l’abitazione è stata sottoposta a sequestro al fine di potere effettuare ulteriori accertamenti scientifici nei prossimi giorni, la donna è attualmente ospitata presso una comunità di Reggio Calabria.