Droga. Operazione San Basilio, in appello sconti di pena
Si è concluso con maggiori sconti di pena rispetto al precedente giudizio di secondo grado, a Catanzaro, l'appello-bis per quattro persone coinvolte nell'operazione antidroga battezzata "San Basilio", portata a termine dalla Guardia di finanza nel settembre del 2011 nel Soveratese.
Dopo la pronuncia della Corte di cassazione ed il rinvio ai giudici del capoluogo calabrese, la Corte d'appello (presidente Giancarlo Bianchi, consiglieri Alessandro Bravin e Ippolita Luzzo) ha rideterminato le pene già inflitte dal giudice dell'udienza preliminare il 13 dicembre del 2012, al termine dei giudizi abbreviati.
In particolare: 2 anni 6 mesi e 20 giorni di reclusione e 200 euro di multa per Pietro Cristofaro; 1 anno 8 mesi e 20 giorni e 1.800 euro, pena sospesa, per Rosa Maria Petrelli; 1 anno 9 mesi e 10 giorni e 950 euro per Nicol Durante; 1 anno 4 mesi e 20 giorni e 1.800 euro per Fabio Bevilacqua. Il primo giudizio d'appello si era concluso, il 21 ottobre del 2013, con assoluzioni per singoli capi d'accusa e, conseguentemente, con condanne ridotte rispetto a quelle di primo grado, ma comunque più severe rispetto a quelle stabilite adesso.
In dettaglio i giudici (presidente Anna Maria Sullo, consiglieri Donatella Garcea e Vincenzo Galati) accogliendo parzialmente le richieste dei difensori degli imputati (gli avvocati Piero Chiodo, Enzo De Caro, Maria Antonietta Iorfida) avevano allora inflitto: 3 anni e 8 mesi di reclusione e 6.400 euro di multa a Pietro Cristofaro; 2 anni 8 mesi e 3.800 euro a Rosa Maria Petrelli; 3 anni 6 mesi e 6.200 euro a Nicol Durante; 2 anni 4 mesi e 3.400 euro a Fabio Bevilacqua (per tutti venne meno l'interdizione temporanea dai pubblici uffici).
Le indagini sfociate nell'operazione "San Basilio", così denominata per via del nome di una località di Montepaone (Cz) dove risiedono alcune delle persone coinvolte e dove si sarebbe svolto anche parte dello smercio di stupefacenti, presero il via nel marzo 2010 quando la Guardia di Finanza, nell'ambito delle attività di controllo del territorio, rinvenne nel Soveratese oltre un chilogrammo di marijuana, probabilmente destinata al mercato locale.
Partirono così investigazioni serrate, con appostamenti, pedinamenti dei sospettati e intercettazioni telefoniche che portarono i Baschi Verdi ad acquisire materiale sufficiente per consentire alla Procura catanzarese di chiedere e ottenere dal giudice per le indagini preliminari un provvedimento cautelare che portò in carcere Bevilacqua, allora 28enne, di Montepaone; Pietro Cristofaro, 30 anni, di Davoli; Nicol Durante, 24 anni, di Montepaone; mentre agli arresti domiciliari finì Rosa Maria Petrelli, 28 anni, di Davoli.
Gli imputati, secondo l'accusa, avrebbero gestito un'intensa attività di spaccio di diversi tipi di sostanze stupefacenti - non solo marijuana, ma anche hashish e cocaina - nei territori dei Comuni di Soverato, Davoli, Satriano e Montepaone, utilizzando precise accortezze come ad esempio un linguaggio in codice usato nel corso delle conversazioni telefoniche finalizzate allo smercio della droga. (AGI)