Criminalità: imprese e negozi, Cicas in prima linea per la prevenzione
In merito alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Catanzaro Sergio Abramo a seguito dell’atto intimidatorio ai danni di un esercizio commerciale di via Mario Greco, la Cicas, pur condividendone lo spirito e le intenzioni volte a segnalare la sostanziale insufficienza dei mezzi, strutture e personale delle forze tenute istituzionalmente a prevenire e contrastare il progressivo aumento dei fatti di criminalità nel territorio comunale, è estremamente critica nel passaggio in cui il primo cittadino assegna alla sola organizzazione datoriale di Confindustria l’esclusiva – o l’eccezione come egli si esprime – nella denuncia e nella volontà di collaborazione nel supportare l’azione di contrasto e prevenzione.
Come il sindaco sa bene, anche nella sua qualità di componente della Commissione ordine e sicurezza che si riunisce periodicamente in Prefettura, la Cicas da sempre porta una voce di allarme e di preoccupazione per il diffondersi degli episodi di intimidazione e di sabotaggio nei confronti del libero dispiegarsi dell’attività di impresa e di esercizio commerciale, con una escalation non solo dal punto di vista numerico degli episodi criminali, ma anche delle modalità invasive e distruttive messe in atto dagli autori delle azioni criminose.
La Cicas ha fornito ampia disponibilità di collaborazione in ogni occasione ufficiale o anche informale di incontro e contatto con le autorità preposte: questore, prefetto, lo stesso sindaco; ha manifestato idee e promosso iniziative diffuse per la promozione del rispetto delle elementari regole di convivenza civile e di legalità attiva e consapevole. La Cicas suggerisce come prima azione di pratica e immediata attuazione la parziale dislocazione delle unità di polizia municipale dalla montante elevazione di multe per violazioni al codice della strada alle attività di controllo del territorio.
Per tutto quanto premesso, la Cicas invita il sindaco di Catanzaro a volere pubblicamente correggere la parzialità dell’informazione diffusa, che non le fornisce il giusto riconoscimento di impegno a favore della legalità: attività che ne sostanzia la missione e di cui si fa carico quotidianamente tra i suoi aderenti.