Lamezia. Omicidio Gigliotti, entro domani l’autopsia
Entro domani dovrebbe essere eseguita l'autopsia sui resti carbonizzati dei Domenico Maria Gigliotti, il 40 enne assassinato ieri davanti alla sua casa di Lamezia Terme ed il corpo dato alle fiamme all’interno della sua Bmw.
Le indagini sull’efferato delitto sono affidati ai carabinieri della stazione locale che, in queste ore, stanno notificando i necessari provvedimenti per procedere all’esame autoptico, indispensabile per cercare di stabilire la dinamica della sua morte.
Intanto gli investigatori si stanno soffermando su alcuni elementi cardine del delitto: prima fra tutti la modalità con cui Gigliotti è stato assassinato; il fatto che il corpo sia stato dato alle fiamme sarebbe infatti una firma inequivocabile della 'ndrangheta sebbene il 40enne non era direttamente collegato a cosche lametine e le indagini in cui era stato coinvolto non avevano fatto emergere alcun ruolo di rilievo. Questo elemento, dunque, farebbe ritenere che l’omicidio non possa essere maturato nel contesto di una eventuale guerra di mafia.
Rosa Curcio, la moglie (titolare di un’agenzia di viaggi al centro, tempo fa, di un'altra inchiesta della Finanza per presunte truffe ai clienti) è stata già ascoltata dai militari anche con lo scopo di tentare di ricostruire i rapporti e le frequentazioni di Gigliotti o, eventualmente, fatti rilevanti accadutigli negli ultimi tempi. Sentiti anche parenti ed amici per tentare di avere un quadro più preciso e dettagliato.
Un punto fermo è quello del commando che ha assassinato il 40enne che per gli inquirenti è stato composto sicuramente da più persone e dei professionisti. Dall’autopsia potrebbero arrivare anche riscontri oggettivi sul tipo di armi usate per l’omicidio e questo potrebbe dare ai militari ulteriori indizi su cui indagare.