Cgil Cisl e Uil sulla dirigenza del liceo “Fermi” di Cosenza
"Il recente e pesante provvedimento assunto dal MIUR e dall’USR in merito alla dirigenza del liceo “Fermi” di Cosenza, con la eclatante sospensione di 15 giorni della preside Michela Bilotta, danno ragione alle puntuali e circostanziate denunce che per anni le nostre Organizzazioni Sindacali hanno presentato pubblicamente ed agli uffici competenti". E' quanto scrivono Pino Assalone,segretario provinciale Flc-Cgil, Giuseppina Carbone, segretario provinciale Cisl scuola e Francesca Guarasci, segretaria provinciale UIL scuola.
"Fino alla presentazione - continua la nota - in primavera di un voluminoso dossier al Ministero, che è stato alla base della “visita” collegiale dei tre ispettori (fatto rarissimo) avvenuta a settembre e della successiva ispezione ancora in corso. E poi ancora alla proclamazione dello stato di agitazione (altro fatto rarissimo) indetta unitariamente da FLC-CGIL, CISL scuola e UIL scuola a metà ottobre; è ben rivelatore degli atteggiamenti della dirigente, il grave non presentarsi alla convocazione del tentativo di raffreddamento presso l’USP, venendo meno a quei principi che sono alla base di ogni corretta relazione democratica.
Naturalmente, non è nostra cultura gioire per provvedimenti disciplinari nei confronti di un lavoratore, dirigente o ata o docente che sia, ma quanto sta accadendo non è altro che l’inevitabile frutto della pervicace volontà di gestire la scuola pubblica come fosse una proprietà privata, di essere indisponibile ad ogni serio confronto e corrette relazioni sindacali, della arroganza nei linguaggi e nelle pratiche, autoritarie ed autoreferenziali. Insomma, chi semina vento raccoglie tempesta!
AVEVAMO RAGIONE NOI. Quando abbiamo denunciato il clima invivibile ed irrespirabile, non consono ad un’istituzione scolastica, che si è vissuto in questi anni al “Fermi” a causa di una evidente inadeguatezza della dirigente. Quando abbiamo denunciato le indebite e continue pressioni rivolte a molti lavoratori, attraverso le reiterate minacce di “riservate” e “provvedimenti sanzionatori” avviati in gran numero in questi anni. Quando abbiamo denunciato il tentativo di imporre illegittimi ordini di servizio, le lesioni ai contenuti contrattuali e la sospensione dell’accesso ai diritti, l’illegittima ingerenza sulla attività didattica, l’illegale sistema di videosorveglianza. Quando abbiamo denunciato come preoccupanti, anzi inammissibili, le dimissioni di massa dal Consiglio di Istituto o la pericolosa deriva privatistica e mercificante dei corsi di recupero a pagamento per gli studenti, il famigerato “intra moenia”. Quando abbiamo denunciato la mancanza di trasparenza e pubblicazione di atti, il dittatoriale tentativo di soffocare il sacrosanto diritto di espressione e di critica, la presenza costante ed incontrollata di un estraneo nella scuola, il legale di fiducia della dirigente.
Avevamo ragione noi. Su tutto. E ce ne hanno dato atto.
Qualche azzeccagarbugli di periferia e qualche onorevole del Pd, anche con interpellanze parlamentari, hanno provato vanamente a delegittimare l'operato del sindacato facendo passare il tutto come un accanimento nei confronti della dirigente, un’azione strumentale, quasi fosse una partita a due e mettendo anche in cattiva luce l’istituzione scolastica. Addirittura parlano vergognosamente di “minoranze sindacali” riferendosi alle organizzazioni di categoria di CGIL, CISL e UIL! Gli interventi protettivi di qualche parlamentare vicino alla dirigente dovrebbero, nelle intenzioni di qualcuno, rallentare o, peggio, fermare l’iter amministrativo che deve essere rigoroso: la realtà non può essere occultata dall’intervento di qualche amico degli amici più o meno potente. Non permetteremo questo: la verità sta affiorando e continuerà ad emergere.
La nostra difesa dei lavoratori è stata e sarà inflessibile, così come la denuncia di ogni incongruenza ed eventuale illegittimità posta in essere dalla dirigente, senza cedimenti, entrando come sempre nel merito delle questioni.
Da oggi - conclude la nota dei sindacati - si dovrà aprire una nuova stagione al “Fermi”, caratterizzata da un clima sereno e costruttivo, di dialogo e confronto democratico, e dal rispetto dei diritti, nel quale vengano valorizzati tutti e tutte coloro che amano la scuola pubblica e si impegnano con coscienza e caparbietà per la realizzazione di percorsi di istruzione e di formazione di qualità per tutti, di eguaglianza delle opportunità e degli esiti formativi".