I GD Calabria a fianco degli operatori sanitari dell’Annunziata
"L’ infinito disagio a cui sono sottoposti, molto spesso, gli operatori della sanità calabrese motiva le proteste diffuse e la stessa manifestazione proclamata per il giorno 26 febbraio all’ospedale “Annunziata” di Cosenza”."Lo dichiarano in una nota i Giovani Democratici Calabria.
"Come Giovani Democratici - continua la nota - saremo a fianco degli operatori sanitari in questa battaglia per cercare di ovviare ai problemi sanitari per troppo tempo rimasti irrisolti nella nostra Regione. Lo faremo, semplicemente perché crediamo che la salute dei nostri cittadini vada tutelata e salvaguardata come sancisce la nostra Costituzione all’art.32.
La Sanità calabrese è ormai al collasso, proseguire in questa direzione porterebbe al totale crollo, ora più che mai si richiede un intervento massiccio in tale ambito che risponda principalmente a tre criteri: celerità, competenza e trasparenza, capisaldi di una buona gestione amministrativa spesso assenti nella nostra regione. Serve una nuova visione della sanità calabrese, un nuovo piano dell’edilizia sanitaria, e soprattutto sblocco del turnover. La sanità in Calabria ha bisogno di un nuovo Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro, è giusto affidare questa responsabilità al Presidente della Regine Calabria Mario Oliverio, al quale appartengono le tre caratteristiche fondamentali che servono per ovviare a tali criticità. Per questo motivo chiediamo un impegno forte del Governo nazionale e soprattutto un impegno del Ministro della Salute On. Beatrice Lorenzin.
Sono tanti i problemi da affrontare, come ad esempio il caso della “Fondazione Campanella” uno dei poli di eccellenza del settore oncologico in Calabria, il quale non può chiudere poiché da essa dipende la ricerca scientifica e la salute dei cittadini calabresi che soffrono di queste determinate patologie. Sono diversi i risultati - concludono i Giovani Democratici - da raggiungere solo attraverso una celere risposta del Governo possiamo dare avvio al cambiamento anche in questo importante settore dal quale dipende uno dei diritti primari del cittadino: la salute."