Bunker a Bovalino, dentro marijuana e cartucce

Reggio Calabria Cronaca

I Carabinieri di Locri hanno scoperto a Bovalino un bunker sotterraneo. Il rinvenimento del rifugio è avvenuto nell'ambito delle ricerche del latitante di 'ndrangheta Antonio Pelle, 53 anni, detto "la mamma". Il bunker, scoperto in contrada Bosco Sant'Ippolito, pare fosse nella disponibilità della cosca Pelle-Vottari ai tempi della faida di San Luca. I Carabinieri hanno trovato anche un silenziatore per pistola, sostanza da taglio per stupefacenti, marijuana e cartucce caricate a pallettoni.

17:25 l Nel corso delle ricerche, in località Selvaggine, sotto un capannone nella disponibilità di un 61enne di Bovalino, è stato rivenuto il bunker” sotterraneo in muratura, delle dimensioni di 50x12 metri circa e di una superficie 600 metri quadri. Non sarebbe di recente utilizzo ed al suo interno erano presenti un modulo abitativo completo di due posti letto, cucina e bagno, circa 1000 vasi in plastica contenenti terreno, sacchi di concime, decine di fusti di fertilizzante liquido, lampade alogene ed aeratori per la coltivazione della canapa indiana.

L’accesso era consentito mediante una botola a sollevamento idraulico, nascosta nella pavimentazione del capannone e coperta da balle di paglia. Il bunker, dopo i rilievi condotti dal personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Reggio Calabria, è stato sottoposto a sequestro per i successivi approfondimenti investigativi.

Le risultanze assunte assunte nel tempo, in particolare al termine delle indagini condotte a seguito della cruenta faida di San Luca, inducono a ritenere che il bunker fosse nella disponibilità della cosca “Pelle-Vottari” di San Luca. Il rinvenimento di oggi segue di pochi giorni quello, altrettanto importante, del bunker realizzato all’interno di un container sotterrato, avvenuto il 27 dicembre a Benestare nell’ambito dello stesso contesto investigativo.

LA MADONNA DI POLSI APPESA NEL BUNKER DEL LATITANTE

17:38 l Questa notte, oltre 100 Carabinieri del Nucleo Investigativo, delle Compagnie di Locri e Bianco, nonché dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” del Gruppo Operativo Calabria (GOC) di Vibo Valentia sono stati impegnati nel corso di una serie di perquisizioni delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica reggina. Scopo era proprio quello di catturare il latitante Antonio Pelle, (inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi perché colpito da un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Reggio a 20 anni di reclusione, a 40 mila euro di multa e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per reati in materia di droga, associazione per delinquere di stampo mafioso, ricettazione e armi).

E' stata così effettuata un’ampia e concentrica operazione di servizio tesa a rintracciare il ricercato, individuando così, in una struttura abitativa intestata a una vedova 74enne del luogo, un “bunker” sotterraneo in muratura di circa 10 mq., sovrastato da un magazzino, il cui accesso era consentito mediante un blocco di cemento armato posto su rotaie e azionato da un sistema elettrico, al cui interno vi era solo un’immagine della Madonna di Polsi appesa al muro. La struttura è composta da due vani, ormai inutilizzati, in muratura e posizionati, rispettivamente, al di sotto del pavimento di un bagno e del sottoscala dell’immobile, uno di 6 mq., l’altro di 2 mq.

Nella circostanza, le attività di ricerca sono state estese anche ai terreni di pertinenza e circostanti le abitazioni perquisite, dove sono stati effettuati diversi saggi in profondità con un escavatore, nonché a ulteriori 13 immobili, alcuni allo stato rurale, altri grezzi, posti nelle immediate vicinanze, dove sono stati sequestrati un silenziatore per pistola; 12 Kg. di sostanza da taglio per stupefacenti; 40 grammi di Marijuana; 10 cartucce cal. 12 caricate a pallettoni.

Il bunker, ormai inutilizzabile e sottoposto a sequestro dai Carabinieri, sarebbe stato nella disponibilità della cosca “Pelle-Vottari” ed utilizzato per dar rifugio a latitanti o per occultare armi.