European ‘Ndrangheta Connection: due arresti tra Calabria e Germania
La Squadra Mobile reggina ed il Bundeskriminalamt (Bbka) di Wiesbaden hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di Bruno Catanzaro, 44enne, e Antonio Strangio, 40enne, catturati rispettivamente a Taverna e nella cittadina tedesca di Moers, nelle vicinanze di Duisburg.
Il gip del Tribunale del capoluogo dello Stretto ha infatti disposto l’arresto per entrambi, ritenuti responsabili di traffico di droga.
Catanzaro e Strangio erano rimasti implicati nell’operazione interforze “European ‘Ndrangheta Connection” - coordinata da Eurojust e dall’Agenzia Europol - eseguita, nel mese di dicembre scorso tra l’Italia e il Nord Europa e che coinvolto oltre 90 persone (LEGGI).
Per gli inquirenti gli indagati, tra cui figurano numerosi esponenti di vertice delle famiglie mafiose del mandamento ionico della provincia reggina, avrebbero maturato i loro interessi sui traffici intercontinentali di droga, sul riciclaggio del denaro e nel reimpiego dei proventi illeciti nel settore della ristorazione.
L’operazione è stata il frutto di anni di intenso lavoro investigativo svolto nell’ambito del Joint Investigation Team costituito il 18 ottobre 2016 a L’Aia, presso Eurojust, tra Magistratura e Forze di Polizia di Italia, Paesi Bassi e Germania, cui hanno aderito, per il nostro paese la Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria con il supporto della Procura Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, la Squadra Mobile dello Stretto con il supporto del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro con il supporto del Servizio Centrale d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza ed il IV^ Gruppo del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della fiamme gialle.
Per la Germania, invece, ne fanno parte la Procura di Duisburg e il Bka di Wiesbaden, per i Paesi Bassi la Procura di Zwolle e il Fiod (Corpo olandese di polizia fiscale ed economica) di Eindhoven.
Dopo gli arresti del dicembre scorso, le indagini sono proseguite, per la parte curata dalla Squadra Mobile calabrese, sotto il coordinamento del Procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e dei sostituti Francesco Tedesco e Simona Ferraiuolo, mediante una serie di approfondimenti di elementi derivanti delle attività tecniche di intercettazione.
Le investigazioni porterebbe alla luce il fatto che Catanzaro avrebbe acquistato una quantità imprecisata di cocaina e un cartone di hashish, detenendoli insieme a Giovanni Gentile (nato a Locri, 38enne), e Domenico Pelle (27enne), entrambi già arrestati nell’operazione “European ‘Ndrangheta Connection”.
Lo stesso Catanzaro avrebbe inoltre provato ad acquistare, da Gentile e Pelle, un pacco di cocaina ad un prezzo compreso tra i 38 ed il 41 mila euro al kg.
Sempre a Catanzaro viene contestato dunque anche il reato di detenzione di marijuana, la “Amnesia”, e di cessione, al prezzo di 3 mila euro al Kg, di hashish cosiddetta “Superpolline”.
Strangio deve invece rispondere di reati in materia di droga: è accusato di aver detenuto e venduto a Domenico Pelle della droga, 4 o 5 pacchi di cocaina che quest’ultimo avrebbe dovuto tagliare per poi distribuire nella piazza di Milano, pagandola all’esito o scambiandola con eroina.
Per entrambi gli indagati, è stata ritenuta sussistente l’aggravante di aver agevolato la cosca di ‘ndrangheta dei Pelle-Vottari di San Luca.
Da tempo, Antonio Strangio, detto “TT” o “il meccanico”, si trovava a Moers, dove è stato localizzato ed arrestato dal BKA tedesco, in esecuzione di un Mandato di Arresto Europeo emesso dall’Autorità Giudiziaria di Reggio Calabria.
Strangio è il cugino di Domenico Pelle e nipote dei fratelli Antonio Pelle (classe 1962, detto “la mamma”, ritenuto il bosso dei Pelle di San Luca, arrestato dalla Mobile nel 2016 quando era latitante) (LEGGI) e Domenico Pelle (69enne, detto “Mico i Mata”, attualmente detenuto in quanto coinvolto nell’inchiesta “European ‘Ndrangheta Connection”).
Dopo le formalità di rito, l’autorità giudiziaria di Reggio Calabria ha deciso di avanzare la richiesta di consegna in Italia di Antonio Strangio. Anche in questa occasione, si è rivelata fondamentale la cooperazione internazionale fra Autorità Giudiziarie e Forze di Polizia nello svolgimento delle indagini e nella condivisione del patrimonio informativo e probatorio, sotto l’egida di Eurojust.