Reddito minimo di cittadinanza in Calabria, realtà concreta
Si è tenuta sabato scorso, 18 aprile, al Palazzo della Provincia di Reggio Calabria l’assemblea pubblica sul Reddito minimo garantito, la cui proposta di legge è stata presentata alla Regione dal Consigliere de La Sinistra Giovanni Nucera. All’incontro hanno partecipato i sindacati, i sindaci, le associazioni, e la cittadinanza attiva.
Grande la partecipazione a testimonianza che questa misura è avvertita come opportuna e necessaria. Questa del reddito di cittadinanza è secondo Gianni Nucera – che introduce l’assemblea pubblica – "una misura urgente se consideriamo che la regione Calabria è la più povera d’Italia e se consideriamo invece l’onerosità dei servizi di cui la cittadinanza è costretta a farsi carico".
"La buona politica - continua - è quella che si ferma e aspetta gli ultimi. I ricchi non possono lasciare solo briciole nelle tavole dei poveri» sostiene citando papa Francesco, «e questa misura rappresenta un deterrente in grado di ripristinare quei principi di uguaglianza sociale che stanno alla base di un sistema democratico che possa definirsi tale. Vogliamo ridare la possibilità di un futuro ai nostri giovani – ma non solo – con un Welfare che accompagni chi è rimasto indietro, ridare la possibilità di un progetto esistenziale decoroso per tutti, ricostruire un tessuto sociale che si è andato logorando in questi ultimi anni."
La legge proposta prevede l’erogazione di 600 euro mensili di cui potranno beneficiare inoccupati, disoccupati, lavoratori privi di retribuzione, lavoratori precari – senza dimenticare i nuclei familiari a basso reddito – purché residenti nella regione Calabria da almeno due anni e regolarmente iscritti nell’elenco anagrafico dei centri per l’impiego, grazie all’istituzione di un apposito “Fondo Regionale per il reddito d’esistenza” finanziato in parte con fondi europei e risorse di bilancio.
"Nonostante le macerie economiche lasciate dal precedente governo, i fondi ci sono - rassicura l’onorevole Nucera de La Sinistra - la scelta è tutta politica: si può intervenire su alcuni capitoli di bilancio, dimezzando i costi, come già fatto da Oliverio con la riduzione degli emolumenti dei direttori generali di tutti gli enti regionali e sub regionali e l’accorpamento dei dipartimenti regionali che sono passati da 14 a 10. Su un bilancio di 850 milioni basta tagliare il 3% per reperire le risorse".
Mario Melfi, segretario regionale SEL fa presente come il clima sia decisamente cambiato ed anche a livello nazionale si registra una forte attenzione al tema e riguardo al reperimento dei Fondi rammenta la disponibilità dei Fondi POR 2014-2020: "Non si tratta di mera chiacchiera, ma di un progetto concreto e realizzabile se c’è la volontà politica", afferma.
A sostegno dell’iniziativa sono intervenuti fra gli altri il dottore Quattrone dell’Adusbefche parla a proposito "di vero e proprio convegno rivoluzionario in Calabria", Rosario Rocca sindaco di Benestare, che sottolinea come questa misura sia un mezzo di contrasto alla soggezione mafiosa, Teresa Ferraro del Circolo di Siderno, la quale sottolinea che non si tratta di una misura assistenziale, Lorenzo Fascì segretario provinciale dei Comunisti italiani, Antonio Pensabene segretario Fiom Reggio Calabria Locri, Nancy Valente, presidente dell’assemblea regionale di Sel, Pierpaolo Zavettieri dei Socialisti uniti, l’avvocato Pasquale Pizzi rappresentante Circolo Meli di Melito P.S.,Anna Maria Reggio Presidente Kiwanis Reghion 2007, il dottore Hassan Elmazi, rappresentante ufficio immigrazione, Sara El Ghouazi della comunità di Cittanova, l’avvocato Giuseppe Strangio di “A testa alta” e Leila Genua del Circolo SEL Reggio Sud.
Concludono Danilo Barreca (SEL) e Giovanni Nucera lanciando i prossimi appuntamenti per promuovere l’iniziativa in diversi comuni calabresi. "Questo è solo un primo passo nella direzione di una politica più giusta e che ha il dovere di rispondere alle esigenze dei più disagiati."