Rosarno. Magna Graecia Teatro Festival, Bregovic ha chiuso la rassegna
Goran Bregovic con la Wedding and Funeral Band ha chiuso la settima edizione del Magna Graecia Teatro Festival la Calabria tra incontro e confronto, con la direzione artistica di Angela Spocci. L'artista bosniaco di fama internazionale si è esibito nell'area archeologica di Medma a Rosarno, la cittadina della Piana dove nell'ultima settimana è andato in scena il Festival nel Festival. Una rassegna pensata appositamente per il centro del reggino che nei mesi scorsi aveva catalizzato l'attenzione dei media nazionali per gli scontri tra residenti e lavoratori immigrati. A chiudere la rassegna rosarnese e l'intera manifestazione regionale è stato proprio Bregovic con le sue sonorità zingare, miste alla musica classica e al pop - rock, che hanno entusiasmato il pubblico presente nell'area di Medma. Una festa collettiva che, tra balli e canti ha contagiato veramente tutti, caratterizzando la fine della kermesse regionale nel segno dell'amicizia e della condivisione. Dall'8 al 14 settembre, Rosarno è stato palcoscenico d'eccezione per altri artisti internazionali come Teresa Salgueiro i Solis String Quartet, interprete del Fado portoghese; per la ballerina e coreografa israeliana Maya Lipsker e il suo gruppo dei VerTe Dance; per l'attrice francese Coralie Gibouin. Nell'area di Medma, ma anche nelle piazze del centro e all'interno del liceo "Raffaele Piria" di Rosarno, si sono esibiti anche artisti nostrani, esponenti del teatro classico e d'avanguardia italiano e calabrese. Gli attori di strada del TeatroP di Piero Bonaccurso che hanno animato le vie del centro cittadino con lo spettacolo "Uccelli" di Aristofane; Dario Natale con "Motion" liberamente tratto da " Il gioco della mosca" di Andrea Camilleri; Nino Racco con "Meridion" e "La baronessa di Carini". Questi i protagonisti del cartellone rosarnese fortemente voluto dalla direzione artistica, dal governatore Giuseppe Scopelliti e dall'assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri; una comunione d'intenti per una città che ha voglia di voltare pagina e di superare una delle fasi più critiche e difficili della sua storia recente. La settima edizione del Magna Graecia Teatro Festival, dal 7 agosto scorso, ha impegnato 13 siti archeologici da un capo all'altro della Calabria. L'ampio e variegato programma della rassegna ha registrato 82 spettacoli in cartellone, con 25 compagnie scritturate, 350 attori impegnati nelle rappresentazioni, centinaia di maestranze per gli allestimenti scenici. Per il direttore artistico "è auspicabile che la Regione Calabria in un'azione sinergica con la Sovrintendenza ai beni archeologici, con le amministrazioni locali e le imprese teatrali regionali, stipuli delle convenzioni per una maggiore fruizione di tali siti. Un utilizzo che si prolunghi in tutto l'arco dell'anno e non solo durante la stagione estiva perché - ha rimarcato Angela Spocci - le case sono fatte per essere abitate e non solo per essere guardate". Il governatore Scopelliti e l'assessore Caligiuri, in diverse occasioni, hanno ribadito la valenza di una manifestazione itinerante come il Magna Graecia Teatro Festival che punta a far conoscere e a valorizzare al meglio l'inestimabile patrimonio artistico-culturale costituito dai siti archeologici calabresi. I rappresentanti del governo regionale hanno anche evidenziato l'attenzione riservata alla città di Rosarno divenuta, col Festival nel Festival, il cuore della Calabria. Il centro della regione da cui ripartire col teatro e la cultura, "perché il sapere è il primo e ineludibile strumento per combattere il malaffare e la criminalità. La conoscenza come baluardo per la difesa della legalità e come garanzia per la crescita sociale, politica ed economica dell'intera comunità calabrese".