Nota del Comitato pro Ospedale del Reventino
"I previsti lavori per la ristrutturazione del Pronto Soccorso, pare non iniziano poiché non si trova una sede per dislocare il 118. Questo a nostro avviso sembra un controsenso, visto che l’ospedale è dotato di spazi fruibili per tale evenienza, probabilmente le norme che regolano il servizio dell’emergenza non vengono ottemperate ma i locali dove una volta c’era la lavanderia potrebbero diventare idonei con ovvie ristrutturazioni".
E' quanto scrive il presidente del comitato Pro ospedale del Raventino, Antonio Maida.
"Se è pur vero - continua la nota - che allo stato il 118 viene contestualizzato nello stesso pronto soccorso, la soluzione esiste, basta che l’azienda si decida a mettere mano nei locali appena citati, ovvia soluzione per creare il riassetto che diventerebbe logico. Non fosse altro che negli ultimi anni ingenti somme hanno rivisto una corposa riabilitazione strutturale, quali l’implementazione termica, il nuovo bruciatore, tre reparti, le sale operatorie, la sostituzione degli infissi, gli impianti criogenici.
Ora non si sa dove mettere il 118, e non solo per il periodo che serve per ristrutturare il pronto soccorso, ma anche per il futuro avamposto dello stesso servizio d’emergenza che rischia di essere trasferito altrove, con l’ipotesi non remota, di afferire in qualche altro comune. Il Comitato chiede alle autorità cittadine, al sindaco Giuseppe Pascuzzi, che ha ricevuto delega piena da parte dei sindaci del territorio, oltre che al commissario dell’Asp, Giuseppe Perri, di volersi attivare per trovare le risorse e porre in essere un interessamento affinché il tutto non finisca nel limbo delle intenzioni e venga percepita dai cittadini come un’ ulteriore disfatta dell’intero sistema sanitario che già attraverso l’ultimo decreto regionale pone in essere un’ulteriore depotenziamento della struttura, soprattutto in quelli che sono i servizi primari che ha sempre offerto in passato".