Tutto pronto per Armonied’ArteFestival 2015
Sarà ancora una volta un viaggio accattivante quello di Armonied’ArteFestival 2015. “Lo stesso sottotitolo “I viaggi di Erodoto tra musica e muse” – ci sottolinea il direttore artistico Chiara Giordano - esprime tutta la curiosità e il desiderio di raccontare luoghi e genti diverse, con lo sguardo, come quello dello storiografo greco, pedagogico, antropologico, emotivo, narrativo, laddove poi quel “musica e muse” traccia il cammino connotativo del Festival, “bellezza dell’armonia delle arti”, e suggerisce una memoria antica che, d’altronde, è la matrice nobile, e poetica, dello spirito occidentale”.
Armonied’ArteFestival, il cui ente attuatore quest’anno è la Fondazione Armonie d’Arte, concilierà quindi mondi e linguaggi nuovi, non come un accostamento di titoli e nomi per la compilazione di un cartellone ma attraverso scelte coerenti, proprie di un Festival che, sin dai suoi inizi, ha mostrato i segni evidenti di una ricerca culturale profonda.
Così anche in questa edizione è evidente una impostazione ben strutturata che presenta spettacoli distribuiti e prodotti, repertori consolidati e nuove opere commissionate, grandi artisti internazionali e giovani emergenti. Saranno tre le sezioni proposte da Armonied’ArteFestival all’interno del suggestivo “Parco archeologico Scolacium” di Roccelletta di Borgia, un palcoscenico naturale che ogni sera le Armonied’arte, con le luci che il Festival regala alle sue pietre, rinnova la sua malia su pubblico ed artisti tutti.
Un’attesissima sezione grandi eventi, che vedrà protagonisti assoluti due grandi interpreti della scena internazionale ovvero Bobby McFerrin (19 luglio) e Josè Carreras (25 luglio). Quasi un dialogo simbolico tra due delle voci più straordinarie del nostro tempo e simbolo di terre e di sound lontani e diversi: un viaggio nello spirito del mondo occidentale, l’America e l’Europa, il grande jazz e la grande lirica, artisti testimoni e divulgatori di un immenso patrimonio, di un profonda imprescindibile identità, sacra e profana, colta e popolare. Il cantante americano, per la prima volta in Calabria, con il suo modo di interpretare il jazz può essere considerato un vero caposcuola nel suo genere. Con il motivo di “Don’t worry, be happy” è riuscito a far fischiettare anche gli ascoltatori meno attenti. Ancor più significativa la presenza di Josè Carreras che terrà a Scolacium uno dei due unici concerti in Italia per EXPO. Il secondo sarà al Teatro alla Scala di Milano appena quattro giorni dopo.
Passato agli archivi un così fulminante doppio debutto, una sezione dedicata alla nuova creatività contemporanea con tre produzioni commissionate dal festival in prima assoluta e che vedono insieme giovani artisti e noti volti del teatro italiano : “La terra degli ulivi parlanti”, (31 luglio), con tutta l’esperienza teatrale e il fascino di Mariangela D’Abbraccio e la Giovane Compagnia Artedanza vanto della Calabria nei migliori circuiti nazionali e non solo. Su un soggetto di Chiara Giordano e la regia fantasiosa di Sebastiano Romano ed Edoardo Siravo, sarà un viaggio dedicato alla memoria che riconduce a storie antiche eppure costitutive del nostro presente.
Il 5 agosto lo stesso Siravo sarà il protagonista de “Le Supplici”, soggetto e regia di Rosario Amato e Filippo Stabile per un’opera che esplora e riprende la grande tradizione della tragedia greca con una rilettura innovativa e attenta alle suggestioni della drammatica attualità della guerra; giorno 8 agosto “Insignifidanza” sarà un atto unico di danza e parola di Maria Luigia Gioffrè, con la partecipazione di Vanessa Gravina e Giovanni Carta e le coreografie di Filippo Stabile e la regia ancora di Edoardo Siravo e di Rosario Amato.
“Si tratta - ribadisce la Giordano - di un’opera particolarissima, difficile ma lieve e giocosa nello stesso tempo, dove il movimento recupera il suo iniziale primato sulla parola”. Per la sezione progetti speciali, con una delle più importanti compagnie italiane di danza – il Balletto del Sud con il suo esuberante coreografo Fredy Franzutti – il 17 agosto Shéhérazade per uno sguardo quanto mai attuale, e un omaggio, al grande Oriente di Palmira; il 27 agosto, dopo lo straordinario successo dell’anno scorso con la piéce “L’ultima notte di Scolacium”, ancora uno spettacolo in collaborazione con Ravenna Festival, questa volta per le celebrazioni dantesche. “Più dura che petra”, sarà un percorso fascinoso tra rime dantesche ed ardimenti musicali, in quel mondo amoroso stilnovistico e di cui sarà protagonista la voce recitante del popolare attore David Riondino che dividerà la scena il raffinatissimo ensemble di musica antica classico “La Reverdie”.
Inoltre il Festival proporrà altre 7 giornate/evento, in collaborazione con Fai, Slow Food, Asmef e Unicef, dedicate al territorio, alla sua identità, ai suoi Beni culturali - artistici e paesaggistici, con stage, workshop, seminari, visite, degustazioni, performance a cura di autorevoli esperti i respiro nazionale ed internazionale, anche in una location inconsueta per il festival quale il Parco internazionale della Scultura /Parco della Biodiversità di Catanzaro; da segnalare infine una sezione collaterale al cartellone istituzionale del festival, Musica d’autore, in collaborazione con i promoter Ruggero Pegna e Maurizio Senese, con le presenze di Sergio Cammariere, Nina Zilli e Francesco Renga, una sezione per avvicinare ai luoghi della cultura e della storia il più ampio pubblico possibile.