Fiabe calabresi, IMES: “Grati alla Fondazione Carical per le risorse impiegate”
La Fondazione IMES Catanzaro esprime viva soddisfazione per la riuscita del convegno sulle fiabe e novelle calabresi di Letterio Di Francia, tenutosi a Copanello di Stalettì, il 29 e 30 giugno scorsi. La due giorni – che ha visto larga partecipazione di pubblico - è stata utile a presentare nel dettaglio le favole raccolte in Calabria da Letterio di Francia (studioso di Palmi) all’inizio del Novecento e oggi disponibili in due edizioni per i tipi della Donzelli: in dialetto e in traduzione italiana di Bianca Lazzaro nell’editio maior; con illustrazioni di Fabian Negrin nell’editio minor. Hanno preso parte al convegno anche la linguista Rosaria Sardo, il germanista (e traduttore di H. C. Andersen) Bruno Berni e l’antropologo Vito Teti che ha curato l’introduzione all’editio maior.
Si è trattato di una prima tappa di un progetto molto più vasto, sancito da una convenzione firmata con la Regione Calabria in seguito ad un bando pubblico e che ha messo attorno a un tavolo la Fondazione IMES Catanzaro, l’Assessorato alla Cultura regionale, la Donzelli editore e la Fondazione Carical. Proprio alla Fondazione presieduta da Mario Bozzo – che ha preso parte ai lavori di Copanello – va un ringraziamento tutto particolare per aver acquistato diverse centinaia di copie, di entrambe le edizioni, da distribuire alle scuole calabresi partner del progetto.
Grazie alla generosità della Fondazione Carical, infatti, potrà essere avviato dal prossimo anno scolastico un programma di sperimentazione didattica delle fiabe nelle scuole di ogni ordine e grado. IMES si adopererà nel coordinamento delle attività con le scuole a cui il progetto è principalmente indirizzato. Le fiabe e novelle della tradizione popolare calabrese – come è emerso dal convegno – custodiscono influenze della cultura mediterranea ed europea e parlano in maniera poco conosciuta di una storia millenaria. Si ha così a disposizione un repertorio quasi del tutto dimenticato, celebrato da Italo Calvino, che rischiava di andare perso, e che può stimolare nuovi percorsi didattici, attraverso l’uso di un genere letterario che è parte integrante della letteratura italiana, ma troppo poco frequentato a scuola.
Iniziative come questa, messa in piedi dall’accordo di due fondazioni, una casa editrice e un’amministrazione pubblica, a beneficio innanzitutto della scuola, costituiscono – crediamo – un esempio di buona collaborazione istituzionale e associativa per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale, anche immateriale. Per la sensibilità dimostrata nell’accogliere e sposare la proposta di IMES, avanzata dal nostro presidente Armando Vitale, non possiamo che rimarcare il nostro plauso alla Fondazione Carical, per un investimento tangibile nelle scuole calabresi che saranno grate all’istituzione culturale cosentina.
Per questo al convegno hanno partecipato anche il Direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Diego Bouchè, numerosi dirigenti scolastici e insegnati da tutta la Calabria, il presidente nazionale IMES, Piero Bevilacqua e, in rappresentanza dell’Amministrazione regionale, il consigliere Arturo Bova.