‘Ndrangheta: Crotone, condannato presunto promotore sodalizio
La condanna a 9 anni di reclusione è stata inflitta a Gaetano Ciampà con l'accusa di associazione mafiosa. I giudici del Tribunale di Crotone, invece, lo hanno assolto da una serie di episodi estorsivi ai danni di imprenditori locali e da un'accusa di detenzione di armi che gli venivano contestati nell'ambito dello stesso procedimento. Quello in particolare, scaturito dall'operazione 'Old family', che la squadra Mobile di Crotone portò a termine nel giugno 2013 suggellando con una trentina di arresti l'indagine del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia Pierpaolo Bruni.
Indagine che ha permesso di delineare il nuovo assetto criminale della cosca crotonese e di identificare nuovi accoliti e fiancheggiatori, nonché i rapporti con la cosca Megna della frazione Papanice. Un'organizzazione - come hanno ribadito gli inquirenti - che era comunque retta da esponenti delle vecchie famiglie mafiose, come appunto il 69enne Gaetano Ciampà, che oggi è stato condannato anche per il ruolo di promotore del sodalizio. Anche per questo nei confronti dell'uomo il pm Bruni, nella requisitoria pronunciata nel maggio scorso davanti al Tribunale di Crotone, aveva chiesto la condanna a 17 anni di reclusione.
I giudici hanno inoltre mandato assolto l'altro imputato che si trovava alla sbarra insieme a Ciampa': si tratta del 51enne Luigi Cirillo che rispondeva di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Quello conclusosi oggi davanti al Tribunale di Crotone era uno dei due tronconi del processo scaturito dall'operazione Old family. Altri 37 imputati, infatti, sono stati già giudicati con il rito abbreviato dal gup distrettuale di Catanzaro che nel luglio dello scorso anno ha inflitto 27 condanne e pronunciato dieci assoluzioni. Per quei 27 imputati, attualmente, pende il processo d'appello nel quale il procuratore generale ha chiesto la conferma delle pene. (AGI)