Il circolo del Partito Democratico di Rovito chiede le dimissioni di Alfredo D’Attorre

Cosenza Politica

"L’On. Alfredo D’Attorre ha lasciato il nostro partito e, sul piano squisitamente politico, pur non giustificandola, potremmo anche accettare la sua scelta; infatti, in ogni partito, soprattutto in uno che porta nel suo nome l’aggettivo democratico, la libertà e l’autonomia di scelta costituiscono elementi fondanti ed imprescindibili."E' quanto si legge in una stampa del Pd di Rovito.

"Quello che, comunque,- continua la nota - non riusciamo a comprendere e che, sul piano dell’onestà intellettuale, ci lascia veramente perplessi è come mai l’On. D’Attorre non abbia lasciato anche il suo incarico parlamentare, ottenuto, come è a tutti noto, grazie alla sua faticosa attività di commissario regionale del PD calabrese.

Il ruolo parlamentare dell’On. D’Attorre non deriva dalla sua attività politica personale, svolta quotidianamente nel territorio che lo ha eletto, ma rappresenta un risultato che appartiene all’intero partito democratico calabrese, in quanto da commissario, quindi non da espressione del territorio, ma nel ruolo tipico di chi deve ricercare la giusta ed imparziale sintesi tra le forze presenti in campo, ha pensato bene di candidarsi alle primarie del dicembre 2012, ottenendo circa seimila preferenze.

Seimila persone che, pur non conoscendolo, hanno messo la loro scelta a disposizione del partito e non della persona.

Il posto in parlamento non appartiene, quindi, ad Alfredo D’Attorre che, dal 3 novembre 2015 lo occupa abusivamente, ma a tutte le donne ed a tutti gli uomini del Partito Democratico calabrese che, all’indomani delle sue dimissioni, avvenute tra l’altro in contrasto anche con l’ex segretario del partito che lo aveva nominato commissario, lo reclamano con forza e determinazione.

Questo direttivo chiede, pertanto in maniera pubblica ed unitaria, che l’On D’Attorre rinunci al suo seggio parlamentare, così da compiere un gesto di lealtà verso un territorio che non può amare e che, certamente, non sente di rappresentare.

Ad avvalorare la nostra richiesta, senza aggiungere altro, riportiamo lo stralcio di una dichiarazione rilasciata alla stampa locale dallo stesso D’Attorre all’indomani delle primarie: “Il mio risultato lo considero un piccolo miracolo visto il pochissimo tempo a disposizione per spiegare il senso di un progetto politico. In Calabria non ho voti, dunque il consenso è stato tutto politico su un progetto accettato dal gruppo dirigente e del quale sono al servizio”.

A questo punto - conclude la nota - pensiamo, pertanto, che sia venuto meno sia il progetto, ma anche e soprattutto il servizio.