Unioni Civili: tante adesioni alla Mobilitazione Nazionale di LGBT “È ora di essere civili”
Il movimento LGBT di Reggio Calabria insieme al Comitato Permanente per i DirittiCivili (CollettivaAutonoMia, Associazione Culturale Magnolia, Maestri di Speranza, Arci Provinciale, Pagliacci Clandestini e SUL) oltre che l’Associazione Cuori di Medea e il Centro Studi Danza Gabriella Cutrupi, promuove e aderisce alla Mobilitazione Nazionale organizzata dal movimento LGBT italiano per oggi, 23 gennaio, “È ORA DI ESSERE CIVILI”.
Non una ma tante piazze in tutta Italia per dare forza al traguardo dell’uguaglianza: in vista della discussione al Senato del ddl sulle Unioni Civili, le associazioni lgbt (Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Mit) mettono in campo una mobilitazione capillare nelle principali piazze del Paese. #SVEGLIATITALIA è l’hashtag con cui si diffonde il tam tam per le manifestazioni che in tante città si stanno organizzando.
“Anche noi abbiamo deciso di coinvolgere la nostra città e unirci alla mobilitazione nazionale e scenderemo in piazza sabato 23 gennaio, presso il corso Garibaldi Davanti al Cinema Siracusa alle h18,00.” Fa sapere LGBT di Reggio Calabria.
“Da Sempre lavoriamo nel nostro territorio, per coinvolgere le forze della società civile ed il mondo associativo, per costruire le reti necessarie all’affermazione del principio della Parità di Trattamento fra le Persone, troppo spesso ancora tradito da atti di discriminazione subdola e strisciante. Per questo – prosegue Lgbt - la nostra città alle ore 18:00 sarà tra le piazze sostenitrici dell’iniziativa, a sostenere un traguardo atteso da troppo tempo. Siamo convinti che estendere i diritti civili sia compito delle democrazie mature e che INCLUDERE sia la cifra che contraddistingue le società libere, laiche e plurali. Chiediamo – conclude - a tutta la cittadinanza di aderire e partecipare a un momento di confronto politico importante: i diritti riguardano ognuno di noi come Persona e come Cittadin*, ampliarli significa prestare fede al valore dell’Uguaglianza e della Pari Dignità.”
Attraverso le manifestazioni viene rivolto il seguente appello a Governo e Parlamento:
“L’Italia è uno dei pochi paesi europei che non prevede nessun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti. Una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni.
Il desiderio di ogni genitore è che i propri figli possano crescere in un Paese in cui tutti abbiano gli stessi diritti e i medesimi doveri. Chiediamo al Governo e al Parlamento di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese.
La reciproca assistenza in caso di malattia, la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà, sono solo alcuni dei diritti attualmente negati. Questioni semplici e pratiche che incidono sulla vita di milioni di persone.Noi siamo sicuri di una cosa: gli italiani e le italiane vogliono l’uguaglianza di tutte e di tutti.”