Consumo responsabile, guida Gac e Slow Food
Un calendario per scegliere quali pesci consumare stagione per stagione. Un elenco completo delle taglie minime consentite, a seconda delle specie. Consigli utili per capire quando il pesce è fresco al mercato o in pescheria. Si presenta così la miniguida al piacere con responsabilità -facciamo politica a tavola finanziata dal GAC Borghi Marinari della Sibaritide (BORMAS), realizzata in partnership con il Convivium Slow Food Pollino-Sibaritide-Arberia, la Provincia di Cosenza ed i comuni di Corigliano e Cariati.
La miniguida pensata e realizzata con Slow Food, distribuita in questi giorni, va ad arricchire le diverse iniziative e prodotti a sostegno di io nuoto nel Mediterraneo, la campagna di educazione alimentare e di sensibilizzazione al consumo delle specie ittiche sostenibili avviata nei giorni scorsi (due gli incontri con le scuole, uno nel comune di Cariati e l’altro nel comune di Corigliano) e che proseguirà con nuove iniziative fino alla prossima stagione estiva. In un formato tascabile e quindi facilmente consultabile si tratta di uno strumento destinato soprattutto ai consumatori, al ristorante o al mercato.
Pesci sì, pesci no. Nella sezione "Chiedi al ristorante", da pagina 19, vengono elencate le razze di pesce che si devono preferire e quali, invece, non bisogna ordinare. L’obiettivo è quello di formare consumatori consapevoli e responsabili. Nel capitolo "Al mercato. Come faccio a capire se il pesce che voglio comprare è fresco?" (a pagina 17) viene spiegato come devono essere la pelle, gli occhi, le branchie, l’odore e la consistenza della carne di un pesce fresco. Lo Zerro musillo che costa dai 4 ai 6 euro al chilo, ottimo sostituto dei gamberetti nella frittura; il Paganello o Fragolino non grasso e facilmente digeribile; la Lampuga soda e saporita, ottima al cartoccio o alla griglia alternativa validissima al pesce spade, specie da evitare. Ma anche branzino o spigola, orata pagro o pagaro comune, rosetta e argentina. Sono, queste, le specie da consumare in questo periodo, da Gennaio a Marzo. L’elenco completo è a pagina 11.
Il nasello deve essere almeno di 20 centimetri, così come lo sgombro, lo scampo, la sogliola e la mormora. Di almeno 11 centrimetri devono essere la triglia, la sardine e la capasanta. Da pagina 12 a pagina 14, nella sezione Le misure contano, attraverso immagini a colori, vengono indicate le taglie minime consentite. “L’obiettivo – dichiara il Fiduciario Slow Food Lenin Montesanto nell'introduzione alla miniguida – è quello di promuovere il consumo di specie locali, attualmente di scarso interesse commerciale, il cosiddetto pesce povero. È quello che decidiamo di mettere nel nostro piatto – continua – quello che ordiniamo al bar, al ristorante, dal fruttivendolo o in pescheria che può innescare una rivoluzione. Così facendo – conclude – oltre ai benefici economici, possiamo contribuire a frenare anche il sovra sfruttamento delle risorse”.