Prefettura Reggio: continua l’attività di contrasto a caporalato e lavoro nero
Come preannunciato dal Prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, nell’incontro dell'8 gennaio scorso, continuano le iniziative di prevenzione e contrasto al caporalato e al lavoro nero nel territorio provinciale, avviate dall’11 novembre del 2015 e proseguite anche l’8, 14 e 21 gennaio di quest’anno.
Ad appena due giorni dall’importante tappa che ha segnato, presso il Palazzo del Governo, un’intesa operativa tra Stato, Regione e Comuni di San Ferdinando e Rosarno, per dare dignità alle condizioni alloggiative degli immigrati nella tendopoli di San Ferdinando, anche sul fronte del lavoro viene posto un ulteriore tassello all’attività di riconduzione alla legalità.
Continua, dunque, l’azione dello Stato per la riaffermazione del rispetto delle regole in ogni settore della società e in particolare nei settori economici e produttivi presenti nelle aree sensibili del territorio provinciale, anche a tutela della salvaguardia e della sicurezza sul lavoro.
“5 operazioni per non dimenticare la grave piaga dello sfruttamento del lavoro e per continuare a richiamare tutti e ciascuno alle proprie responsabilità”. È questo il monito che il Prefetto rinnova perché “ciascuno faccia la sua parte e sia chiamato alle proprie responsabilità. Il lavoro è una ricchezza, un’opportunità per la società e per la produzione ma – ha aggiunto Sammartino - anche banco di prova di giustizia, di legalità e di dignità”.
“Lo Stato sta facendo pienamente, con costanza e convinzione, la propria parte - ha proseguito - attuando meccanismi articolati e continui di controllo del territorio e delle attività produttive. Gli immigrati rilevati nelle campagne reggine sono lavoratori che danno un contributo alla ricchezza e all’economia di questa terra e che devono poter contare sul rispetto di tutti”.
L’operazione interforze eseguita giovedì 28, che si inserisce nell’ambito della Direttiva del Ministro dell’Interno “Focus ‘ndrangheta”, è stata riproposta nella Piana di Gioia Tauro, dove si registra un numero significativo di presenze di immigrati extracomunitari e comunitari che vengono impiegati nella raccolta di agrumi, nelle coltivazioni e in altri settori.
Oltre 40 gli operatori impegnati della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Provinciale, dell’Ispettorato del Lavoro e dell’ASP di Reggio Calabria che hanno controllato tre aziende di Rosarno, Candidoni e Taurianova e per le quali sono in corso altri accertamenti da parte del personale dell’Ispettorato del lavoro e della Guardia di Finanza. All’interno delle stesse aziende sono stati controllati 18 lavoratori extracomunitari e 18 comunitari, elevando tre sanzioni amministrative riconducibili alla normativa sulle assunzioni mentre e sono in corso accertamenti da parte dell’Ispettorato del Lavoro sulle posizioni dei titolari e dei dipendenti. Un cittadino italiano è stato deferito alla locale Procura della Repubblica di Palmi.
Il Questore, nell’illustrare le immagini del filmato che riproduce le scene più salienti dell’operazione e testimonia le condizioni in cui venivano alloggiati i lavoratori, ha riconosciuto che il “sapiente coordinamento svolto dal Prefetto ha contribuito alla costituzione di una squadra forte e unita, composta anche da componenti della Polizia provinciale”. 155 sono state le perquisizioni effettuate dalle Forze di Polizia nel corso delle operazioni di prevenzione e contrasto al caporalato. Nel complesso, tra il mese di novembre 2015 e gennaio di quest’anno, sono state 5 le operazioni di polizia effettuate a San Ferdinando, Melicucco, Serrata, Candidoni, Rosarno, Varapodio e Taurianova, 23 le aziende controllate, 238 le persone controllate, 188 delle quali cittadini extracomunitari, 9 le persone denunciate, cui una deferita e 15 le sanzioni amministrative elevate.
Il Prefetto ha infine evidenziato come il raggio d’azione dell’attività di prevenzione e contrasto ad ogni forma di illegalità sia molto ampio e riguardi tutti i quadranti della provincia. L’attenzione al fenomeno che ha gravi, drammatiche sfaccettature, non fa diminuire l’attenzione sul territorio nell’azione di pressione e contrasto alla criminalità organizzata.
Nella giornata di ieri, poi, si è registrata un’importante operazione da parte dei Carabinieri che a Gioia Tauro hanno ritrovato, nascoste nelle tubazioni dei servizi igienici di un’abitazione, armi e munizioni in perfetto stato di manutenzione e pronte per essere utilizzate. Un’ulteriore intervento a danno della criminalità organizzata.