Ona: Infusini, “la parola amianto non esiste nel POR Calabria”
Prosegue l’impegno dell’Ona, l’Osservatorio Amianto di Cosenza, per l’educazione ambientale nelle scuole. Dopo gli incontri di febbraio con gli studenti di alcune scuole della provincia, si è svolto giovedì scorso all’Ipsia-Iti “Aletti” di Trebisacce il convegno “Il pericolo amianto in Calabria: quali tutele?”. All’incontro hanno preso parte il dirigente scolastico Leonardo Viafora e la docente Mirella Franco; Giuseppe Infusini, coordinatore provinciale dell’Ona Cosenza; Maria Laura Corradi, ricercatrice in Salute e Ambiente all’Unical; Francesco De Vincenti e Luisa Ferro, componenti del Centro Geologia e Amianto dell’Arpacal; il sindaco di Trebisacce Francesco Mundo, l’ispettore emerito del Miur Francesco Fusca e la giornalista Mariassunta Veneziano in veste di moderatrice.
L'evento rientra nel programma “Eco-Schools” per l’educazione ambientale e fa parte degli incontri formativi e di orientamento del percorso in alternanza scuola-lavoro che l'Ona Cosenza si è impegnata a svolgere secondo quanto stabilito dalla convenzione stipulata con l'istituto "Aletti".
Nel suo intervento "Il rischio amianto in Calabria: stato dell'arte e prospettive future", il coordinatore dell’Ona Giuseppe Infusini, dopo aver mostrato i recenti dati del telerilevamento delle coperture in eternit degli edifici in Calabria, che ammontano a circa 11 milioni di mq, ha messo ancora una volta in evidenza la mancanza di risposte da parte delle istituzioni alle numerose sollecitazioni dell’associazione. “I dati sulla presenza di amianto in Calabria – ha dichiarato Infusini – confermano la nostra preoccupazione sul rischio esposizione dei cittadini e gli allarmi che abbiamo lanciato attraverso i numerosi convegni e comunicati stampa ci danno, purtroppo, ragione. Sul territorio regionale incombono situazioni di notevole inquinamento ambientale per la presenza di coperture in cemento amianto in stato di avanzato degrado, riguardanti vecchi opifici dismessi e agglomerati urbani con presenza massiccia di amianto. In queste situazioni il danno ambientale aumenta in modo esponenziale con notevole rischio per la salute pubblica. Per questo motivo siamo stupiti e nello stesso tempo indignati dalla constatazione che la programmazione comunitaria del POR Calabria 2014-2020, presentata mercoledì scorso in regione dal presidente Oliverio come sfida per il riscatto della Calabria, non contenga all'interno degli obiettivi tematici 4 e 6 interventi d'investimento per le bonifiche di aree inquinate dall'amianto e per l'efficientamento energetico degli edifici privati. Insomma la parola "amianto" non esiste nel POR Calabria, parola e investimenti che esistono invece, per esempio, nel POR Puglia. Non è possibile che dopo due audizioni del sottoscritto in commissione Ambiente della Regione nel corso delle quali ho specificatamente richiesto priorità d'investimenti per le bonifiche dell'amianto, la giunta regionale non dia seguito agli impegni assunti dalla commissione. Devo quindi far rilevare che in queste condizioni i cittadini, dei quasi 2 miliardi e mezzo del POR Calabria, non vedranno un euro di contributo per la bonifica dell'amianto – conclude Infusini - e, qualora non vi fossero altre forme di sostegno finanziario, sarebbe molto grave la responsabilità politico-istituzionale di questa omissione che va contro le aspettative dei cittadini calabresi in tema di tutela della salute ambientale".