Papa: “Giro d’Italia, occasione e lezione”
"Manifestazioni come il giro d’Italia muovono il territorio, dalle istituzioni ad ogni livello, alla stragrande maggioranza dei cittadini. Ne ridestano le coscienze assopite dall’ordinarietà che soffoca qualsiasi iniziativa". E' quanto scrive in una nota Raffaele Papa.
"L’effetto - continua la nota - è particolare ed involontario, al pensiero della colorata carovana su due ruote un fremito percorre l’animo di tanti e scatena l’agitazione dell’attesa. Nelle vie di passaggio diventa necessario prepararsi, ed anche di corsa per indossare il vestito della festa, per abbellire ogni dove e tirare fuori dal baule impolverato ciò che sembrava smarrito, l’arte del decoro. È uno spettacolo che per la sua straordinarietà val la pena cogliere l’occasione di ammirare, strade affollate di addetti a rifare la segnaletica, altri impegnati alla pulizia e potatura delle aiuole, altri ancora a tappare le tante odiose buche. E tutti a lavorare di gran lena, attivi, svegli e svelti quasi a voler recuperare il tanto tempo ormai perduto".
"Per non parlare di quel che intorno gira - prosegue Papa - giornali, televisioni, esperti, tifosi, curiosi, imprenditori, albergatori, ristoratori, commercianti. L’evento che travalica anche i confini nazionali, merita tutto ciò e si auspica sia un business per portare sollievo anche economico e finanziario. Ma c’è un ulteriore ed importante aspetto da evidenziare, trattasi anche di una eccezionale iniezione di eccitazione ed esaltazione che sprona a prenderci cura di noi stessi e del territorio che vediamo nostro e sentiamo di appartenervi; una possibilità per rinverdire la speranza di un futuro migliore che possiamo costruire con le nostre mani. Ecco il Giro è una grande occasione ma pure una vera lezione da imparare che, aldilà degli eventuali affari, può e deve rimanere a tutti".
"Attenzione, cura ed aspettative, il territorio e chi lo vive li meritano sempre - continua - anche in considerazione della bellezza dei luoghi, dell’arte, storia, cultura e quindi turismo. Se sulle nostre zone ed in tutta Calabria, almeno un paio di volle all’anno, riuscissimo collettivamente ad autoalimentarci di volontà ed entusiasmo così come accade in queste circostanze, saremmo anziché l’ultima, la prima Regione d’Italia e forse anche d’Europa. Le potenzialità le abbiamo e sono tante, la carovana del giro ci può aiutare a scoprirle ed attuarle".