Furto in un’azienda: ucciso a calci e pugni, due cugini accusati d’omicidio
Pietro Armentano, un 60enne di Sibari, nel cosentino, è morto nella notte scorsa in situazioni che, per gli inquirenti, sarebbero poco chiare. Per questo i carabinieri di Cassano allo Jonio stanno ascoltando in queste ore i titolari di un’impresa edile: il sospetto degli investigatori è che l’uomo possa essere rimasto vittima di una lite avvenuta con i familiari dei proprietari dell’azienda.
Quest’ultimi - sempre secondo i sospetti dei militari, ed ancora tutti da confermare - potrebbero aver sorpreso il 60enne mentre cercava di trafugare del carburante da un mezzo della società e, nel corso del diverbio, l’avrebbero preso a bastonate e malmenato fino a provocarne la morte.
Al momento i due, figli dei titolari dell’azienda edile, sarebbero dunque sospettati dell’omicidio e sono stati interrogati dai carabinieri, per ora solo in qualità di persone informate sui fatti, raccontando quanto accaduto. Secondo indiscrezioni pare che i due avessero sorpreso Armentano durante il tentativo di furto e rincorsolo mentre provava a i fuggire, il 60enne sia caduto morendo.
DUE CUGINI ACCUSATI DI OMICIDIO PRETERINTENZIONALE
19:20 | Omicidio preterintenzionale: con quest’accusa due cugini, Andrea e Bruno Falbo, entrambe di 20 anni, sono stati sottoposti a fermo - emesso dalla Procura della Repubblica di Castrovillari - per la morte di Pietro Armentano. Secondo gli inquirenti il 60enne sarebbe stato colpito con calci e pugni fino a procurarne la morte. Si attende comunque l'esito dell'autoposia per definire l'esatta dinamica del decesso.