Omicidio di don Longobardi, fermato nella notte il presunto assassino
Un giovane cittadino rumeno residente a Cassano all’Ionio è stato sottoposto ad un fermo di indiziato di delitto per i reati di omicidio ed estorsione in relazione all’assassinio di don Lazzaro Longobardi, parroco di Sibari ritrovato cadavere ieri mattina fuori dalla chiesa di San Giuseppe.
Il fermo è stato emesso nella notte dal sostituto procuratore della repubblica di Castrovillari, Quaranta, al termine degli interrogatori a cui è stato sottoposto il presunto assassino nella caserma dei carabinieri di Corigliano Calabro. Sembrerebbe che il rumemo, nella serata del 2 marzo, avrebbe colpito ripetutamente con un’asta di ferro il sacerdote, procurandone la morte.
h 12:29 | Si chiama Nelus Dudu, 26 anni, il romeno fermato all'alba di oggi dai carabinieri per l'uccisione di don Lazzaro Longobardi. Denunciati per favoreggiamento anche altri due romeni, che avrebbero tentato di fornire un alibi al fermato.
Dudu avrebbe agito per vendicarsi di don Lazzaro, che lo accusava di essersi appropriato di grosse somme di denaro. Gli inquirenti hanno escluso qualunque tipo di amicizia stretta tra i due.
h 13:50 | Dudu non ha ancora confessato e avrebbe fornito giustificazioni non concordanti con quelle dei due giovani romeni che avrebbero tentato di fornire un alibi al connazionale e sono stati per questo denunciati. Ma a Cassano Ionio, in questi giorni, ci sono anche i militari del Ros.
Il colonnello Giuseppe Brancati, comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza, non ha nascosto di averne utilizzato mezzi e competenze, arrivando a smascherare, tramite l'analisi dei tabulati telefonici, i movimenti del fermato.
Che è stato interrogato per tutta la notte. I militari lo descrivono come un giovane che alla mattina chiede i soldi per le sigarette, perché non ha denaro, e alla sera viene trovato con 400 euro in tasca. Una persona che, nonostante non lavori, ha vestiti e scarpe firmate.
"Don Lazzaro conosceva bene il giovane fermato, ma non abbiamo trovato alcuna evidenza di presunti rapporti particolari tra i due" ha detto Brancati nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a Cosenza.
"Don Lazzaro era stimatissimo da tutti, molto disponibile e che si dava da fare per tutti coloro i quali si trovavano in difficoltà, ce lo hanno confermato gli abitanti e i fedeli. E aiutava tutti - ha detto ancora Brancati - anche chi poi tradiva la sua fiducia, infatti non ha mai voluto denunciare alcuni fatti accaduti".(AGI)
h 14:13 | Dudu, giunto in Italia come lavoratore stagionale, non lavorava da tempo da tempo. Nella giornata di domenica, come riferito nel corso della conferenza stampa dagli inquirenti, aveva litigato aspramente con un connazionale, alla presenza di don Lazzaro. Il sacerdote aveva tentato di dividerli e aveva poi accompagnato al pronto soccorso di Castrovillari il giovane ferito, mentre Dudu si allontava imprecando. Situazione riferita da un altro straniero, che e' stato sentito dai Carabinieri e che ha fornito utili particolari su dove ritrovare la bicicletta di Dudu, che aveva il sellino macchiato di sangue, malamente lavato.
Gli inquirenti sospettano che il giovane fosse stato rimproverato per l'ennesimo furto di denaro, dopo che gia', in passato erano spariti circa 5.000 euro dalle casse della parrocchia. Don Lazzaro aveva dato un passaggio a Dudu e lui si sarebbe impossessato di venti euro, che erano nella macchina del sacerdote e costituivano le offerte dei fedeli alla messa domenicale. La sera, secondo gli inquirenti, Dudu sarebbe tornato per chiarire la sua posizione con il prete.
Ma lo avrebbe poi assalito alle spalle, brandendo una sbarra della recinzione del cortile e colpendolo almeno tre volte con violenza. Nel corso dell'aggressione si era macchiato di sangue i vestiti, ritrovati poi dai militari, che adesso sono all'esame degli specialisti del Ris di Messina, così come la presunta arma del delitto. (AGI)