Operazione “Santa Fè”, scatta il sequestro per i beni di un indagato
Beni per un valore di circa 368 mila euro sono stati sequestrati dal Gico del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Catanzaro che ha eseguito un provvedimento della sezione misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura distrettuale.
La misura arriva al termine delle indagini economico-patrimoniali svolte dalle fiamme gialle in collaborazione con lo Scico di Roma. Destinatario è Angelo Romeo, 43enne arrestato nel maggio scorso a Milano dopo una latitanza di circa un anno, e ritenuto contiguo ed in affari con esponenti di spicco della cosca Alvaro di Sinopoli e Pesce di Rosarno.
L’uomo è indagato per traffico internazionale di stupefacenti nell'ambito dell'operazione antidroga “Santa Fè”, svolta dal Gico di Catanzaro e coordinata dalla Dda reggina, che aveva consentito di disarticolare un’organizzazione ‘ndranghetistica dedita, appunto, al traffico internazionale di stupefacenti, in particolare proveniente dalla Colombia.
Nel blitz furono arrestate 34 persone e venne sequestrato di un ingente patrimonio. Secondo gli inquirenti le investigazioni avrebbero dimostrato “la pericolosità sociale” di Romeo e ricostruito un complesso patrimonio costituito da beni il cui valore sarebbe sproporzionato rispetto alla capacità economico-reddituale ufficiale dichiarata sia dall’uomo che dal suo nucleo familiare.
La normativa antimafia, spiegano i finanzieri “prevede l’applicazione delle misure di prevenzione, anche patrimoniali a carico di soggetti ritenuti, sulla base di elementi di fatto, abitualmente dediti a traffici delittuosi, ovvero che per la loro condotta ed il tenore di vita debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuosa”.
L’esecuzione del provvedimento di oggi ha portato al sequestro di una ditta individuale, di un fabbricato, di dodici appezzamenti di terreno e di disponibilità finanziarie per un valore complessivo pari a 368 mila euro.
