Narcotraffico di coca, catturato in Portogallo il latitante Francesco Di Marte
Il latitante Francesco Di Marte, è stato catturato in Portogallo nel corso di un blitz eseguito dalla polizia locale su richiesta dei carabinieri italiani del Ros, che avevano localizzato il ricercato nella città di Portimao.
Di Marte, 53enne originario di Rosarno, nel reggino, era ricercato da più di un anno. A suo carico pende un ordine di custodia cautelare in carcere per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, emesso nel maggio del 2015 al termine delle indagini scaturite dall’operazione “Santa Fe”.
Il latitante - con precedenti per associazione mafiosa, armi e omicidio - è considerato dagli inquirenti contiguo alla cosca di ‘ndrangheta dei Pesce di Rosarno. Secondo la Procura distrettuale di Catanzaro, che ha coordinato le indagini, sarebbe stato il promotore e l’organizzatore - insieme a Antonio Femia, Nicodemo Fuda e ai fratelli Vincenzo e Giuseppe Alvaro, definiti come i "capisaldi storici del narcotraffico internazionale nella piana di Gioia Tauro, nella Locride e nel versante tirrenico aspromontano” - di un gruppo criminale che importava, per conto sia del clan Pesce che per quello degli Alvaro di Sinopoli, ingenti carichi di cocaina dal Sud America, in particolare dalla Colombia, dal Brasile e dall’Argentina.
Sempre in base alla tesi degli inquirenti, Di Marte avrebbe commissionato i carichi di droga in Brasile grazie ai suoi presunti collaboratori per mantenere contatti con i narcos sudamericani. La coca arrivava poi in Italia viaggiando su navi cargo ed era scaricata nei porti di Gioia Tauro, Vado Ligure, Livorno e Valencia.