Serie A, lavori allo Scida. I tecnici: entro il 15 pronta la tribuna, curva agibile per il Palermo
“Il 15 di settembre saranno consegnati i lavori della tribuna coperta, data stabilita in fase di progettazione.” È questa l’affermazione dei tecnici responsabili dei lavori di ampliamento della tribuna coperta, in corso di esecuzione per conto dell’Fc Crotone.
Superate le tortuose vie burocratiche ed i controlli degli ispettori della soprintendenza ai beni archeologici, le opere di ampliamento dello stadio “Ezio Scida” proseguono. Nessun ostacolo tecnico è stato rilevato nell’ultima settimana, con riferimento alla messa in opera dei moduli autoportanti su un’area archeologica, salvaguardata, nei minimi dettagli, al momento del livellamento della superficie d’appoggio.
Per stare nei tempi, si lavora sabato e domenica e, venerdì scorso, sono stati assunti altri sei operai specializzati nell’assemblaggio di strutture modulari in acciaio e per la manovra dei paletti di sollevamento.
Intanto è pronto il rettangolo di gioco con la sistemazione definitiva del tappeto erboso, già sottoposto a manutenzione ordinaria, calpestabile fra sette giorni.
I lavori della curva sud sono a carico dell’Amministrazione comunale e si sta predisponendo l’area che accoglierà la struttura metallica da inglobare ai gradoni in cemento già esistenti. Per la partita interna col Palermo sarà messa in sicurezza la vecchia curva. Il completamento avverrà successivamente.
Nessun problema per l’impianto d’illuminazione, che sarà pronto fra dieci giorni, compresi i fari da installare al tetto della tribuna coperta per le riprese televisive. Entro il 15 di settembre saranno terminati i lavori della struttura modulare di ampliamento della tribuna coperta. Risultato di un duro lavoro di preparazione.
Lo stadio comunale “Ezio Scida” di Crotone è l’unico in Calabria a contenere strutture all’avanguardia con tecnologie avanzate, approvate dalle federazioni internazionali.
Questa filosofia sarà parte integrante del prossimo stadio, considerato che fra due anni le strutture inglobate dovranno essere rimosse, nel rispetto della delibera comunale e delle condizioni imposte dalla soprintendenza ai beni archeologi della Calabria.
Giuseppe Romano