Fusione Corigliano-Rossano, Associazioni ai sindaci e politica: “svegliatevi”

Cosenza Politica

Pochi giorni fa, con un appello pubblico si sono rivolti con fermezza ai Sindaci affinché caldeggiassero un incontro con il Presidente Oliverio così da concordare la data di indizione del referendum per il “Si” o il “No” alla Fusione di Corigliano e Rossano in Comune Unico.

Il risultato è che oggi, il “Comitato delle 100 associazioni pro fusione tra Corigliano e Rossano” ha appreso che sono già in atto i contatti e c’è la notizia che si vorrebbe compiere, com’è stato per la fusione dei Comuni di Trenta e altri, un passaggio parlamentare in I^ Commissione, presieduta da Franco Sergio, con il quale il Comitato è da tempo in rapporto.

"Senonché – spiegano le associazioni - mentre il Comitato e le Amministrazioni lavorano tra mille difficoltà, altri mettono le mine per impedirne gli esiti come a dire: Questa Fusione non s’ha da fare pensando di avere di fronte Don Abbondio di manzoniana memoria.

Questa è la volta della Direzione Generale dell’ASP di Cosenza che non contenta di avere ridotto la Sanità della Piana ad un colabrodo; non contenta di trasportare alle calende greche la costruzione del nuovo Ospedale e di sostituire attrezzature sanitarie e personale solo nei plessi lontani da Corigliano-Rossano, Cariati e Trebisacce, avrebbe pensato di dividere il territorio dell’ex Azienda della Sibaritide (che era la più vasta ed efficiente della Calabria) in tre tronconi: il Primo a Castrovillari cui aggiungono l’Alto Jonio a partire da Trebisacce; il Secondo a Corigliano fino a San Marco Argentano(?); il terzo a Rossano con il Basso Jonio”.

Ciò, ribadiscono dal Comitato “non solo comporterebbe una forte riduzione di territorio per entrambe le nostre Città ma è insidioso e micidiale per la fredda determinazione criminogena - perché priva di qualsiasi apparente motivazione organizzativa e in spregio ad atti Amministrativi già adottati come le due Delibere per la Fusione – di perseguire la sistematica divisione di Corigliano e Rossano e il loro ribaltamento (senza vantaggio alcuno) in ambiti territoriali ideati a bella posta per non avere gli standard di economicità dei servizi e delle specialità che invece riservano ad altri. In tale contesto anche l’Ospedale Nuovo sarebbe un’incognita, facendo subire, chissà per quanto tempo ancora, morte e dolore sulla pelle di cittadini come quel giovanissimo padre di famiglia pianto qualche giorno fa”.

Per le associazioni quella del Direttore Generale “è una proposta politica e non gestionale. È scandalosa e impertinente – proseguono - in quanto … i due Comuni più grandi della Provincia di Cosenza hanno già Deliberato la loro Fusione e non può essere consentito a nessuno, sanità compresa, di separarli facendo finta di nulla per preparare il definitivo ritorno della Sibaritide agli anni 70 quando c’erano le USSL piccole, piccole che non governavano nulla e su tutti comandava la Federazione cosentina della combriccola Dc-Psi-Pci-Psdi. Noi invece abbiamo diritto all’area vasta che solo con la fusione potremo avere come fatto amministrativo in itinere”.

“Ricordiamoci che – aggiungono - solo negli anni di vita dell’Azienda Sanitaria 3 della Sibaritide, pur nel disastro della sanità calabrese, ci siamo garantiti qualcosa, prima c’era, come oggi, la sottomissione. Infatti siamo allo sbando completo e con un esercito di disperati alle porte. Qui nella Sibaritide dobbiamo avere la nuova città e con essa le leve del Potere Locale se no finiremo a mare come i poveri fratelli emigranti che vi affogano tutti i giorni”.

“In questo – continuano dal Comitato - tacciono i nostri rappresentanti regionali come gli l’Onorevoli Graziano (Consigliere in carica), Pacenza (responsabile di sanità), Caputo, Dima, Guagliardi, Franchino, il senatore Marini e gli altri ex Deputati tutti “super vitaliziati-pensionati e ammucciati” che di nulla mai sanno e che di nulla ci informano della politica regionale e nazionale. Sindaci, Assessori, Consiglieri e rappresentanti dei partiti: svegliatevi! Basta inutili di turno! Facciamo la fusione che - concludono le associazioni - è già avviata imponiamo il rispetto degli atti amministrativi e con l’Azione Politica prendiamoci l’Area Vasta Referendum subito".