Alberghi e negozi col “vizietto” di non pagare l’Imu, evasi 680 mila euro
Alberghi e negozi della fascia costiera vibonese con il “vizietto” di non pagare l’Imu: sono numerosi i casi di evasione scoperti dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza provinciale, che ha eseguito diversi controlli fiscali - riferiti in particolare agli anni che vanno dal 2012 al 2015 - su immobili adibiti sia ad attività ricettive che commerciali.
L’Imposta Municipale sugli Immobili, va ricordato, è un tributo che, con il taglio dei trasferimenti da parte del Governo centrale, influenza in modo sempre più significativo i bilanci dei Comuni.
Gli investigatori della fiamme hanno così iniziato i controlli raccogliendo tutti i dati relativi agli immobili in collaborazione proprio con gli Enti locali. Identificati quelli accatastati nella categoria D - per l’appunto, le strutture alberghiere (D/2) e i fabbricati costruiti o adattati per particolari esigenze di un'attività commerciale (D/8) - sono risaliti alle persone fisiche o giuridiche a cui erano intestati. Dopodiché i militari hanno eseguito accertamenti presso l’Ufficio Tributi dei Comuni per confermare quanto risultato dalle banche dati e determinare l’ammontare esatto dell’imposta dovuta.
Individuato il proprietario e, dunque, l’importo Imu di ciascuno, hanno consultato l’Anagrafe Tributaria per verificare se fosse stato pagato quanto dovuto (con i cosiddetti F24) e se lo stesso fosse anche congruo rispetto all’ammontare stabilito dal Comune.
Gli accertamenti hanno fatto così emergere molti casi di evasione totale dell’imposta per un importo che arriva a quasi 680 mila euro.